Granarolo chiude il 2020 con un fatturato in leggera flessione
Il Gruppo Granarolo – in un anno complesso come il 2020 – ha confermato una forte resilienza, mantenendo gli obiettivi di redditività previsti a budget.
Il fatturato consolidato si attesta a 1.280 milioni di euro in diminuzione del 3% rispetto all’anno precedente. La variazione del fatturato a perimetro costante e al netto dell’effetto cambi, pari a -3,1%, deriva principalmente dall’effetto della riduzione delle vendite nel canale normal trade e food service sia in Italia che all’estero. In conseguenza della pandemia è stata infatti registrata una diminuzione in alcuni settori non totalmente compensata dall’incremento registrato nel canale gdo.
I cambiamenti sociali imposti dalla “nuova normalità” hanno penalizzato i consumi fuori casa. Il canale ha perso il 40,7% mentre Granarolo il 25-30% medio, con picchi del -80% da marzo a maggio.
Il margine operativo lordo (EBITDA) del gruppo si attesta a 78,5 milioni pari al 6,1% dei ricavi, sostanzialmente in linea con le previsioni aziendali.
Le vendite del gruppo sono tradizionalmente concentrate in Italia, (66,8% dei ricavi). La percentuale di vendite in Europa pari al 28,2% dei ricavi è aumentata dell’1% mentre le vendite sui mercati extra europei pari al 4,9% dei ricavi sono in diminuzione del 10,9%.
Complessivamente sui mercati esteri il fatturato raggiunge il 33% del fatturato totale confermando una ripartizione sostanzialmente stabile rispetto all’esercizio precedente.
Il consiglio di Aamministrazione ha deciso di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 12,5 milioni di euro.
“Nel corso del 2020 il nostro Gruppo, che opera in un settore non facile in termini di marginalità media e con costi di logistica significativi, ha reagito con tempestività alla nuova situazione di mercato determinata dalla pandemia e dalle forti restrizioni connesse – dichiara Gianpiero Calzolari (nella foto), presidente di Granarolo. – Abbiamo agito per garantire da subito la salute delle nostre persone, la produzione di beni essenziali come latte e derivati, la parziale riconversione sull’e-commerce […]. Granarolo si è impegnata a raccogliere tutto il latte prodotto dagli allevatori italiani della filiera Granlatte e da altri allevatori fuori filiera rimasti in difficoltà […]. La chiusura di questo bilancio è in linea con quest’assunto, in un anno imprevedibile come quello appena chiuso”.