Gli studi legali fanno business a tavola
Un giro d’affari da 135 miliardi di euro, di cui 36,8 derivanti dall’export (dati Istat) e altri 76 miliardi solo nel comparto della ristorazione. Il settore agroalimentare rappresenta un traino per l’economia italiana, oggi e in chiave futura. Lo hanno capito anche gli studi legali, che in questi anni si stanno avvicinando sempre di più al mondo del food.
Su un campione rappresentativo di 22 law firm che hanno risposto alla ricerca di foodcommunity.it, sono 14 quelle che affermano di avere un team interno dedicato all’agroalimentare (64%). È interessante notare come la quasi totalità di questi gruppi di lavoro sia nata tra il 2010 e il 2016, sintomo della recente crescita di investimenti – e quindi di domanda di consulenza legale specializzata – nel settore. Interpellati sugli scenari futuri, gli studi sono tutti concordi sul fatto che l’attività food sia destinata ad aumentare nei prossimi anni (anche fino al 20%), pesando sempre di più in termini percentuali sui loro fatturati.
Rödl & Partner specializzato in diritto alimentare
Dall’indagine è emerso che il team più “longevo” in ambito food è quello di CBA. Nato nel 1993, il gruppo è attualmente formato dal partner Mattia Dalla Costa, da tre associate, dal counsel Barbara Sartori e da un trainee. Il team svolge assistenza continuativa ad aziende del settore, dai produttori di vini a Illycaffè, e opera soprattutto nei rapporti commerciali tra Italia e Germania. Le practice coinvolte sono corporate m&a, labour, tax e ip/tmt.
Tra gli studi più attivi nel food c’è Rödl & Partner, la cui particolarità è quella di disporre di un dipartimento specializzato in diritto alimentare. Il team, che offre una consulenza legale ad ampio raggio su scala internazionale e in ottica interdisciplinare alle imprese alimentari, è nato nel 2015. È guidato dall’avvocata Barbara Klaus ed è composto anche da due associate e un trainee. Dallo sviluppo del prodotto alla produzione e la commercializzazione degli alimenti, Rödl & Partner ha un know-how legato alle normative europee e internazionali e assiste le aziende nei rapporti con le autorità e le istituzioni continentali. L’attività food ha un valore compreso tra il 5 e il 10% sul fatturato dello studio.
Mdba con Knam e Alajmo
Un peso ancora maggiore, oltre il 10%, è rappresentato dall’attività food per lo studio Mdba. Il team, operativo dal 2009, è guidato dall’avvocato Dante De Benedetti ed è formato anche da due associate e due trainee. Le practice coinvolte sono corporate m&a, banking & finance, regulatory antitrust, labour, ip/tmt, contenzioso, contrattualistica e consulenza. Negli ultimi 12 mesi Mdba ha affiancato Nestlé in un contratto di distribuzione secondo criteri validi per l’Antitrust e ha lavorato per il Gruppo Zanetti in un’acquisizione nel settore del caffè in capsula. Inoltre si occupa di diritti di proprietà intellettuale nell’alta cucina su ricette, food design e brevettazione di processo per clienti come il pasticcere Ernst Knam e i fratelli Massimiliano e Raffaele Alajmo.
Lo studio Eversheds ha costituito nel 2011 un team di professionisti specializzati in ambito food che assistono sia multinazionali sia piccole e medie imprese negli aspetti fiscali, giuslavoristici, di regolazione, labelling, sicurezza e gestione del rischio alimentare, corretta informazione ai consumatori e pubblicità ingannevoli. Fanno parte del gruppo 13 persone: i partner Riccardo Bianchini, Marco Franzini, Beatrice Bigonzi e Alessandro Greco, più sei associate, l’of counsel Guido Settepassi e due trainee. L’attività in questo settore ha un peso tra il 5 e il 10% sul fatturato dello studio, che tra le più recenti operazioni seguite conta l’assistenza alla catena statunitense Starbucks nella joint venture con il gruppo Princi, attivo nel mercato delle bakeries a Milano e Londra, a sua volta assistito dallo studio Carnelutti.
Nctm tra i più innovativi
Bernard O’Connor è invece il partner di riferimento di Nctm, che ha diverse practice coinvolte nel settore food e ha un team composto da 20 persone, di cui cinque soci. Il raggio d’azione dello studio spazia dal diritto alimentare comunitario, nazionale e internazionale agli accordi commerciali, dalla proprietà intellettuale alle misure sanitarie e le barriere tecniche al commercio.
Nctm ha a che fare con le principali istituzioni dell’Unione europea e dell’Organizzazione mondiale del commercio su tutti questi aspetti. O’Connor e lo studio Nctm hanno recentemente ottenuto un riconoscimento dal Financial Timesche li ha indicati tra i legali più innovativi del 2016 per l’assistenza fornita ai produttori turco-ciprioti nelle vicende legali connesse al riconoscimento e protezione della loro produzione di formaggio Halloumi.
Nctm ha assistito anche Masi Agricola, tra i principali produttori italiani di vini di qualità e conosciuta nel mondo per i suoi Amaroni, nell’acquisto del 60% di Canevel Spumanti. Lo studio ha poi seguito il fondo di private equity IDeA Taste of Italy nell’investimento in Indian, società operativa nella produzione e commercializzazione di gelati destinati alla grande distribuzione.
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