Claudio Stefani Giusti, dalla consulenza all’acetaia

Ex Accenture, ha deciso di dedicarsi all’azienda di famiglia che nel 2017 ha realizzato un fatturato di 8,5 milioni e ora si prepara a sbarcare negli Stati Uniti con una nuova filiale commerciale.

di Francesca Corradi

Claudio Stefani Giusti, figlio d’arte e con un passato da consulente in una multinazionale, è il proprietario del Gran Deposito Aceto Balsamico di Giuseppe Giusti, la più antica azienda produttrice del prezioso ingrediente Made in Modena.  Alla 17esima generazione e con una visione imprenditoriale giovane – basata su flessibilità, sostenibilità e valorizzazione del territorio – l’Acetaia Giusti è riuscita a conquistare 55 Paesi nel Mondo realizzando il 50% del fatturato con l’esportazione del prodotto attraverso strategie differenziate area per area, aumento in numero e capacità del team, assunzione di personale direttamente nel paese estero, apertura di nuove filiali, e soprattutto continua e costante diffusione della cultura dell’Aceto Balsamico di Modena. Per tutti questi motivi lo scorso 29 ottobre durante i Foodcommunity Awards Acetaia Giusti ha ottenuto il premio come Best Practice Passaggio Generazionale.

Claudio Stefani Giusti ha portato MAG alla scoperta della sua azienda partendo dalla soffitta per mostrare dove nasce l’aceto balsamico, la cui dicitura compare nel Settecento, tra prelievi, rincalzi e travasi.

Quattro secoli di storia…

Il nostro principale vantaggio competitivo è certamente la storicità (oltre quattro secoli di attività) in un mondo, quello del food, in cui possedere una lunga tradizione gioca un peso importante. La Giusti è la più antica azienda produttrice di Aceto Balsamico di Modena attualmente sul mercato. I nostri avi dell’Ottocento, consultando i primi censimenti dei Duca D’Este a Modena, verificarono che la loro attività commerciale risaliva almeno al 1605.

Com’è cambiato l’impiego di questo prodotto negli anni?

L‘Aceto Balsamico si è imposto nel mondo per versatilità e facilità di utilizzo. Usato un tempo nel modenese come condimento su formaggi e piatti ricchi tipici della nostra cucina, si è poi affermato in tutta Italia conquistando, per la sua versatilità anche le nelle sue forme più semplici come utilizzo per le insalate, e in quelle più invecchiate e di pregio come condimento per tanti tipi di piatti, adattato nel mondo alle più svariate cucine internazionali.

Da cosa dipende il valore dell’aceto?

Qualità degli ingredienti, sistema di produzione e invecchiamento, oltre che dimensione, tipologia e antichità delle botti impiegate. Sono tante le variabili che concorrono a differenziare la qualità di un aceto balsamico da un altro. Abbiamo scelto da anni la valorizzazione del brand come sistema per aiutare il consumatore a riconoscerci come prodotto di qualità.

E il costo?

A tante qualità corrispondono tanti prezzi. Se…

CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO SUL NOSTRO MAG

 

Leave a Reply

SHARE