Francia e Italia si alleano in nome del vino
Da sempre concorrenti, non solo nel mondo del vino, Francia e Italia sotterrano – temporaneamente – l’ascia di guerra a favore del business. Sembra infatti che alcune aziende vitivinicole abbiano fatto delle joint venture di alto livello nella consapevolezza comune che la carta vincente sui mercati internazionali sia quella di fare sistema. Nel contesto economico attuale, dove la qualità e il brand rischiano di passare in secondo piano a favore dei volumi, è giusto unire le forze per competere nell’arena dei grandi vini.
A conferma della collaborazione enoica tra i player del vino italo-francesi, che potrebbe farsi ancora più intensa in futuro, c’è la recente alleanza tra Advini e La Collina dei Ciliegi. Le due realtà hanno dato vita a un progetto internazionale che guarda al mercato, alla distribuzione e all’enoturismo.
La società guidata da Antoine Leccia – con oltre 28 cantine dalla Borgogna a Bordeaux e un giro d’affari di oltre 286 milioni di euro – e la cantina della Valpantena di Massimo Gianolli hanno danno vita ad Advini Italia Spa, società di diritto italiano (51% Advini e 49% La Collina dei Ciliegi). Tra gli asset strategici del progetto c’è anche la proposta di un’offerta ricettivo-turistica legata al vino, che mette in rete Ca’ del Moro Wine Retreat – il resort veneto – nel percorso esperienziale della maison, con i suoi sei resort e cinque ristoranti immersi nei vigneti di Francia e Sudafrica.
Una partnership preceduta da quella firmata a inizio anno tra la siciliana Planeta e la francese Oddo. Al centro c’è un progetto internazionale nell’isola che prevede la costruzione di una nuova azienda nell’agrigentino. Da qui nasceranno vini distribuiti da Diva, uno dei nomi più importanti sulla piazza di Bordeaux.
Al di là dei piani, più meno ambiziosi, si tratta di realtà che hanno ancora voglia di credere e investire. Mai come in questo periodo questi racconti di rinascita sono preziosi.
Sarà soltanto una tregua o un abbaglio questa stretta di mano tra famiglie del vino? Nessuno può saperlo ma d’altronde chi ancora crede di vincere la partita da solo, in un mondo globalizzato, ha perso in partenza. Quindi, perché continuare a farsi la guerra invece di allearsi?
di francesca corradi
Scarica l’articolo: Vino, il bicchiere è mezzo vuoto dal MAG 142.