Food experience e nuove tecnologie: come si usa la geolocalizzazione?
di alessandro klun*
Geolocalizzazione: come utilizzarla nella ristorazione? Le nuove tecnologie hanno ormai fatto il loro ingresso in ogni aspetto della food experience. Tra queste sempre più utilizzata è la geolocalizzazione, in particolare nell’ambito delivery. Si pensi a quelle piattaforme che consentono ai propri clienti di verificare live sulla mappa la posizione del rider incaricato della consegna, così permettendo di capire i tempi con cui verrà effettuata.
Al di fuori di questo ambito la geolocalizzazione rappresenta sempre più un’opportunità di business anche in termini di analisi del mercato della somministrazione alimentare, utilizzando dati di posizione per indirizzare al meglio l’offerta delle realtà che in quel mercato operano.
Si pensi all’iniziativa di marketing di un noto player nel settore fast food che, qualche anno fa, offriva ad un costo irrisorio un proprio prodotto a tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze di un punto vendita di un concorrente attraverso il geotargeting tramite propria applicazione.
Senonchè, l’utilizzo di tali dati per finalità di marketing e di profilazione deve soggiacere alle regole in materia di tutela della riservatezza previste dal Regolamento (UE) 679/2016 – General Data Protection Regulation o, in breve, GDPR.
Ciò in quanto la geolocalizzazione si basa sull’acquisizione di dati personali quali start e stop Time, Location ID, indirizzo IP, informazioni anagrafiche degli utenti, a seguito di specifica registrazione, Media Access Control Address, MAC Address, ossia un identificativo univoco, attribuiti dal produttore di un supporto hardware che consente di individuare il proprietario, sia questo persona fisica o giuridica.
Ai sensi del citato GDPR sono dati personali le informazioni che identificano o rendono identificabile, direttamente o indirettamente, una persona fisica e che possono fornire informazioni sulle sue caratteristiche, i suoi rapporti personali, salute, situazione economica, culturale, sociale…).
Ciò precisato posto che i dati di localizzazione vengono utilizzati per finalità di marketing e profilazione il loro trattamento, altrimenti vietato, può essere effettuato solo in base a valido consenso dell’interessato, espresso in relazione al servizio specifico ricevuto, previa adeguata informazione sui tipi di dati sulla posizione trattati, per quale scopo, per quanto tempo e se sono comunicati a terzi, ferma la possibilità per il Titolare, ad esempio fornitori di app e loro partner, di sostenere e dimostrare, quale base giuridica per il trattamento, legittimo interesse ex art. 6 lett. f GDPR in un’ottica di bilanciamento di opposti interessi.
In ogni caso il trattamento dei dati di localizzazione deve risultare conforme al citato GDPR sotto il profilo dell’adozione, da parte del predetto Titolare, della redazione e rilascio di idonea informativa e acquisizione dei necessari consensi, di idonei termini di conservazione dei dati, non superiori allo scopo per cui sono stati raccolti, con successiva cancellazione e di specifiche misure tecniche e organizzative a tutela dei diritti degli interessati.