Mangiare fuori casa: Fipe risponde all’analisi di Moody’s

Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha commentato l’analisi di Moody’s sulle conseguenze dell’invecchiamento della popolazione italiana e relativa diminuzione di spesa che potrebbe mettere a rischio settori dell’economia tra i quali la ristorazione.

L’Italia è il terzo Paese più vecchio al mondo, con un’età media di 46 anni. Fipe rassicura i ristoratori italiani in merito all’invecchiamento della popolazione italiana e alle sue ripercussioni da un punto di vista economico sollevate dalla società di rating Moody’s.

“Ci sentiamo di affermare con sufficiente tranquillità che le imprese della ristorazione, se coinvolte, lo saranno solo in minima parte –sottolinea Fipe –. L’analisi di Moody’s non tiene infatti conto del significativo cambiamento degli stili di vita nel nostro Paese, con un numero crescente di italiani che sceglie di consumare pasti fuori casa e passare sempre meno tempo davanti ai fornelli.

Dai dati dell’ultimo Rapporto Ristorazione Fipe emerge che gli italiani dedicano solo 37 minuti al giorno alla preparazione dei pasti, mentre il settore dei consumi fuoricasa rappresenta il 36% della spesa alimentare totale, con un valore aggiunto di 43,2 miliardi di euro.

“Eventualmente, sarà necessario adeguare l’offerta alle esigenze e ai gusti dei consumatori d’età più alta che, tra l’altro, sono anche quelli più alto spendenti – precisa Fipe –. E siamo certi che gli imprenditori italiani della ristorazione saranno capaci di rinnovare e adeguare la loro offerta in funzione delle nuove richieste del mercato, con quella inventiva, capacità di innovazione e cura del cliente che li ha sempre contraddistinti e resi famosi nel mondo”.

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