Export agroalimentare: + 3,5% nei primi cinque mesi 2018
L’agroalimentare italiano prosegue la sua corsa nelle esportazioni. Secondo Nomisma, il settore ha registrato, per i primi cinque mesi dell’anno, una crescita pari al 3,5%.
La spinta propulsiva, in una comparazione tra top exporter in questa prima parte dell’anno, sta ponendo l’Italia al di sopra di tutti, eccezion fatta per la Francia che registra un +4%. La Germania non va oltre il +1%, segno meno invece per la Spagna con una diminuzione dell’1% e per gli Stati Uniti con un calo dell’8%.
La crescita è dovuta non solo ai mercati tradizionali ma anche in quelli dell’Est Europa. È il caso della Romania, con un +13%, o della Polonia, con un +8%, le cui importazioni di Food&Beverage dall’Italia sono aumentate negli ultimi cinque anni di oltre il 46%.
Se negli Usa le importazioni totali di prodotti agroalimentari hanno fatto registrare, a valore, un calo del 4% nel periodo analizzato, quelle dal nostro Paese sono invece cresciute del 4,5%. Trend analogo in Canada: a fronte di una riduzione dell’import agroalimentare complessivo del 6,8%, quello di prodotti italiani è aumentato del 4%.
Venendo in Europa si registra un incremento dell’import agroalimentare dall’Italia del 2,6% nel Regno Unito mentre in Germania le importazioni dall’Italia sono cresciute del 5,8%. Il Giappone, con il quale è appena stato firmato l’Accordo di Partenariato Economico (Jefta), ha importato prodotti agroalimentari dal nostro Paese per un +1,6%.
“Non dobbiamo però farci ingannare, dato che al momento ci troviamo ancora in una fase di “minacce” e non di “ostacoli” – ricorda Denis Pantini, Responsabile area agroalimentare di Nomisma -. Siamo di fronte a un’Italia in netta controtendenza che “fa meglio del mercato”, per usare un termine tanto caro ai trader di Borsa, e che invita a valutare con attenzione i possibili impatti per il settore agroalimentare italiano che potrebbero derivare da una riduzione della spinta propulsiva che il commercio internazionale ha impresso alla crescita delle nostre imprese”.