Export agroalimentare, con accordo Ue-Usa nuovo slancio

Vendite cibo e bevande made in Italy negli Stati Uniti a quasi 5 miliardi. Secondo Cia è necessario favorire sempre di più dialogo e multilateralismo.

Con lo stop di cinque anni ai dazi tra Ue e Stati Uniti, si inaugura una nuova stagione di collaborazione tra le due potenze, prima di tutto sul fronte commerciale. L’obiettivo auspicato è quello di sostenere e rilanciare le esportazioni, in particolare quelle agroalimentari, che già combattono con gli effetti della pandemia. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta l’accordo raggiunto al vertice Ue-Usa, di martedì 16 giugno, a Bruxelles, alla presenza del presidente americano Joe Biden, che mette un punto alla lunga guerra di ritorsioni tariffarie per la questione Airbus-Boeing.

“L’agroalimentare made in Italy è un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali, con un export che vale 46 miliardi di euro nell’ultimo anno – spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino -. E proprio gli Stati Uniti rappresentano un mercato assolutamente strategico per le esportazioni di cibo e bevande tricolori, con un valore complessivo vicino ai 5 miliardi. Per questo, siamo soddisfatti di questo ritorno al dialogo e al multilateralismo, attraverso decisioni condivise, per sorpassare definitivamente l’incubo dazi doganali e ampliare, invece, le opportunità di creare ricchezza attraverso l’export, prima di tutto quello agricolo e alimentare che ci riguarda più da vicino”.

Ancora di più in questa fase storica, segnata dal Covid e anche dalla Brexit, “è urgente favorire accordi commerciali multilaterali e bilaterali tra Paesi. Trattative – aggiunge Scanavino – che possano trasformare il valore riconosciuto dal consumatore finale in valore economico per le imprese agricole e che includano, sempre e in modo inequivocabile, il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali”.

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