Doggy bag. Cosa dice il provvedimento?

*a cena con diritto

Dopo la sentenza Cass. Pen, V Sez., sentenza 08 luglio 2014, n. 29942, la c.d. doggy bag ha trovato pieno riconoscimento sul piano normativo con l’approvazione della legge 19 agosto 2016 n. 166, c.d. Legge Gadda, entrata in vigore il 14 settembre 2016.

Il provvedimento prevede: i) l’incentivo, attraverso specifiche attività di comunicazione, informazione e sensibilizzazione, alla richiesta della doggy bag’, per permettere alla clientela e ad associazioni di beneficenza di asportare gli avanzi dai ristoranti; ii) il ricorso alle donazioni degli alimenti rimasti a persone che vivono in condizioni di povertà ed indigenza attraverso associazioni o onlus; iii) la previsione di un incentivo fiscale sulla tassa dei rifiuti a favore di quelle attività che donano gli avanzi di cibo; iv) la possibilità per gli Enti Locali di definire accordi aventi ad oggetto la consegna in favore di bar e ristoranti di appositi contenitori per l’asporto dei cibi residui, realizzati con materiali biodegradabili o riciclabili.

La legge di Bilancio 2023, al fine di limitare gli sprechi e aiutare le persone con minori possibilità ha introdotto, in via sperimentale per tre anni, nei comuni capoluogo delle città metropolitane, il reddito alimentare che consiste, come indicato nel provvedimento, nella “distribuzione gratuita, anche tramite gli enti del terzo settore presenti sui territori, di pacchi alimentari realizzati con l’invenduto della distribuzione alimentare, donati dagli esercizi commerciali che aderiscono volontariamente alla sperimentazione” attraverso la creazione di un apposito fondo per la sperimentazione del reddito alimentare.  

In data 10 gennaio 2024 è stata presentata una proposta di legge dal titolo “Obbligatorietà della Doggy Bag”, suscettibile di modifiche da parte di associazioni di categoria, che, con l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari promuove la sostenibilità nelle abitudini dei consumatori nel comparto della ristorazione.

La proposta, aperta a modifiche e integrazioni da parte delle associazioni di categoria e della Commissione Sanità per quanto riguarda le norme in materia di sicurezza alimentare, si fonda sulla previsione di specifiche disposizioni per gli esercizi di ristorazione e altre attività di somministrazione di alimenti e bevande.

In particolare la proposta introduce per gli esercenti di tali attività l’obbligo di: i) mettere a disposizione dei clienti, su richiesta, contenitori riutilizzabili o riciclabili per portare via cibi o bevande non consumati sul posto, purché rispettosi delle norme igienico-sanitarie (con applicazione, nel caso di inosservanza di una sanzione tra i 25 e 125 euro); comunicare adeguatamente ai clienti la disponibilità a loro favore dei contenitori riutilizzabili o riciclabili, incentivandone l’utilizzo.

Lato cliente non è previsto a suo carico alcun obbligo di chiedere e portare con sé gli avanzi. 

*di alessandro klun

Letizia Ceriani

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