Distillati: ricavi in crescita, calo dell’export e aumento della digitalizzazione

Il Covid-19 non ferma il mercato dei distillati che, nonostante la pandemia, registra una crescita lieve ma costante. È quanto emerge dai dati forniti da Format research per conto di AssoDistil.

Secondo l’indagine, condotta dall’Istituto di ricerca, i ricavi, secondo il 58% delle aziende intervistate, hanno registrato un incremento nel primo trimestre di questo anno. L’indicatore, secondo Format Research, è decisamente più alto rispetto alla media degli altri settori economici.

Un altro dato rilevante analizzato è quello relativo alla digitalizzazione delle imprese. Se la pandemia, da un lato, ha danneggiato fortemente l’economia del Paese, dall’altro l’emergenza sanitaria ha velocizzato i processi di digitalizzazione. Un esempio è quello dell’istituzione dei canali e-commerce, un dato che si attesta intorno al +129%, oppure quello relativo alla creazione di un canale tramite marketplace (più 139%). Un’evoluzione che dovrebbe consolidarsi, visto che due aziende su tre continueranno a mantenere attive le piattaforme anche una volta conclusa l’emergenza sanitaria.

Le misure adottate hanno inevitabilmente comportato danni economici anche al settore distillatorio, a partire dalla chiusura delle fiere che ha impattato negativamente sul 44% delle imprese dei distillati. Il numero di interazioni con i clienti, la rarefazione dei rapporti e un calo sistematico degli ordini e delle vendite, sono state le attività più colpite. Nonostante tutto, solo il 40% delle distillerie ha usufruito della cassa integrazione, il 52% ha optato per l’anticipazione di ferie e permessi e il 22% ha già ridotto o ridurranno il personale nei prossimi mesi.

Tra i vari metodi adottati per far fronte all’emergenza sanitaria spicca quello dello smart working. Più della metà delle aziende hanno fatto ricorso a questa modalità di lavoro e circa il 67% (più 15 punti percentuali rispetto a ottobre) degli interessati ha espresso soddisfazione.

Nell’ultimo periodo si conferma il trend registrato negli anni scorsi. L’87% del fatturato deriva dal mercato domestico e solo il 13% da quello estero.

Il fatturato dei distillati derivante dal mercato estero registra un calo dell’1% rispetto agli anni precedenti. Tra tutti i mercati europei ed extraeuropei, solo quello tedesco ha registrato un aumento dell’1,8% rispetto allo scorso semestre. Spagna e Francia hanno, invece, registrato rispettivamente una diminuzione del 10% e del 7,7%. Tra i mercati extraeuropei quello che spicca più di tutti è quello nordamericano con il 42,9%, registrando un trend positivo di 5,2 punti percentuali. Le distillerie, inoltre, puntano sulla promozione per rispondere alle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria sul mercato internazionale. Infatti, il 64% delle aziende ha espresso soddisfazione relativamente a nuovi progetti per far conoscere i prodotti ai consumatori esteri, più 8% rispetto ai mesi precedenti.

Cambia anche il canale delle vendite, il 77% delle distillerie ha continuato a produrre alcol destinato al consumo tradizionale. Ma il 23% delle aziende ha riconvertito parte della produzione in alcol puro indispensabile presidio nella lotta al Covid-19.
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