Ortofrutta, Fruitimprese: valore export oltre i 5 miliardi, import in lieve calo
L’ortofrutta chiude in positivo il 2021, con l’export che aumenta del +8,3%, vendite a 5,2 miliardi di euro e un import in lieve calo, sia in valore (-0,3%), che in quantità (-1,5%). L’ha reso noto Fruitimprese sulla base dei dati Istat.
Marco Salvi (nella foto), presidente di Fruitimprese, ha commentato: «Doppio record storico conferma l’importanza strategica del nostro comparto. Chiediamo il taglio delle accise su carburanti ed energia e siamo disposti a dare lavoro ai profughi ucraini».
QUALCHE DATO
Nell’anno del post-pandemia, bene legumi e ortaggi (+11,9%), frutta secca (+16,3%) e frutta tropicale (+23,1%). Tra i principali prodotti esportati primeggiano le mele per un valore di oltre 881 milioni (+5,74%), seguite dall’uva da tavdola con 729 milioni di euro (+1,21%) e kiwi che in una annata scarsa in quantità (-1,91%) segna circa 473 milioni di euro (+2,63%).
Dopo un 2020 difficilissimo, si riprendono pesche e nettarine : 137,4 milioni di euro (+26,53%). Seguono arance (113,8 milioni, +5,37%), pere (106,4 milioni, -10%) e limoni (66 milioni, -19,3%). Tra i prodotti più importati si confermano banane (430,5 milioni, -3,87%) e ananas (97 milioni, +8,7%).
Confrontando i dati 2021 con quelli del 2019, ultimo anno pre-pandemia, il valore dell’export risulta superiore del 14,5% (5,2 miliardi contro 4,5 di euro) e il saldo positivo della bilancia commerciale è più che triplicato (348 milioni contro oltre 1 miliardo di euro, +208,7%).
«Il valore complessivo dell’export, che supera i 5 miliardi di euro, e il saldo commerciale positivo oltre il miliardo di euro, dimostrano che le imprese del settore stanno recuperando l’andamento dei mercati esteri – ha ripreso Salvi – Il dinamismo generale conferma l’importanza strategica del nostro settore per l’economia del Paese, non solo per l’agroalimentare, dove comunque l’ortofrutta fresca rappresenta la seconda voce dell’export dopo il vino. Voglio sottolineare qui anche la stabilità dei valori dell’import che vedono confermate le voci importanti della frutta tropicale e dei legumi/ortaggi , prodotti che ormai sono entrati nei consumi degli italiani. Il nostro settore merita maggiore considerazione da parte di politica e istituzioni, coi fatti e non solo a parole».
Grande solidarietà per il popolo ucraino. «Molte nostre imprese si stanno preparando per offrire ospitalità e lavoro alle migliaia di uomini e donne in fuga dagli orrori della guerra in Ucraina. La loro presenza in Italia trasforma un’emergenza in un’opportunità per il nostro settore che soffre di carenza di manodopera e ha grande necessità di forze nuove in vista delle campagne di raccolta primaverili-estive».