Dati Indice Fao: prezzi alimentari salgono dell’1,2%

L’Indice Fao ha segnato a settembre 2021 un rialzo dell’1,2% dei prezzi dei prodotti alimentari. In base quanto riportato dall’Ansa, soprattutto i cereali vedono un aumento del 2%. Sale del 4% la domanda di grano (+41% rispetto al 2020), e dello 0,3% del mais (+38% sul 2020).

«Tra tutti i principali cereali – spiega l’economista della Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), Abdolreza Abbassian – sarà il grano a essere al centro dell’attenzione nelle prossime settimane, quando la domanda sarà messa alla prova dal rapido rincaro dei prezzi».

Rialzi anche per gli oli vegetali (+1,7% nel mese e +60% sull’anno), con i prezzi dell’olio di palma che hanno fatto segnare il valore più alto dell’ultimo decennio. E se i prodotti lattiero-caseari salgono dell’1,5%, lo zucchero segna +0,5%. È rimasto invece invariato è il prezzo della carne che mantiene un +26,3% su base annua.

Per quanto concerne la produzione di cereali nel 2021, è ancora inferiore al fabbisogno di consumo, nonostante le cifre record di 2 800 milioni di tonnellate. Secondo l’ultimo bollettino Fao relativo a domanda e offerta, si prevede la raccolta di 776,7 milioni di tonnellate di grano, con rese più abbondanti nell’Europa Orientale e in Australia, che andranno a compensare i cali di produzione attesi in Canada e Federazione Russa dovute alle condizioni atmosferiche avverse.

Quanto ai consumi dei cerali, è previsto un aumento dell’1,8% dovuto ad significativo incremento dell’uso del grano per l’alimentazione animale. Di conseguenza, il rapporto mondiale tra riserve e utilizzo di cereali per l’anno a venire dovrebbe attestarsi al 28,4%, in calo del 29,2% dell’anno precedente.

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