Cibo, clima e tecnologie: la lezione di Obama

Un’accoglienza da rockstar è stata riservata il 9 maggio a Milano all’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, ospite d’onore di Seeds&Chips, il summit internazionale sulla food innovation, che ha visto la media partnership di foodcommunity.it.
Insieme a Sam Kass, chef-consigliere dell’ex inquilino della Casa Bianca, Obama ha affrontato i temi dei cambiamenti climatici, dell’industria alimentare e delle nuove tecnologie per il futuro del cibo e dell’ambiente.
Lo ha fatto senza alzare i toni (non ci sono state critiche dirette alla politica di Donald Trump) ma dando il chiaro messaggio che tutti siamo responsabili del mondo che lasceremo ai nostri figli e possiamo agire per cambiare le cose in meglio.
Foodcommunity.it ha scelto tre momenti principali del discorso di Obama sul palco di Seeds&Chips, a cui hanno assistito personalità come l’ex premier Matteo Renzi, il sindaco di Milano Beppe Sala e lo chef Massimo Bottura.

CAMBIAMENTI CLIMATICI, MIGRAZIONI E SPRECHI

Obama ha ricordato l’importanza dell’accordo sul clima siglato a Parigi e ha spiegato che «una delle conseguenze dei cambiamenti climatici riguarda le carestie e la difficoltà nel produrre cibo. I rifugiati non arrivano solo per le guerre ma anche per le carestie. Se non intraprendiamo le azioni necessarie, la migrazione continuerà e diventerà peggiore». Mentre 800 milioni di persone sono malnutrite, un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato (negli Usa la percentuale sale al 40%). Un dato «inaccettabile» per Obama.

IMPATTO DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE SU AMBIENTE E SALUTE

«Non sono vegetariano, ma rispetto tutte le scelte e sono consapevole dell’importanza di ridimensionare il consumo di carne» ha detto Obama, che ha raccontato di aver vissuto in Indonesia e di essere stato diverse volte in Africa, dove «si mangia pochissima carne», mentre negli Stati Uniti gli allevamenti intensivi rappresentano un serio problema. Per questo, ha aggiunto, «è nostro dovere informarci sull’impatto ambientale degli allevamenti intensivi e acquisire una maggiore consapevolezza sulla provenienza e sulla produzione del cibo che mangiamo tutti i giorni». Negli Usa, ha ricordato, «l’obesità e le malattie ad essa correlate sono una vera piaga. Dobbiamo investire nell’educazione alimentare pensando alla nostra salute e a quella dei nostri figli».

GIOVANI, TECNOLOGIE E PROSPETTIVE FUTURE

Obama si è detto preoccupato per l’impatto della tecnologia sull’occupazione, con molti lavori che vengono sostituiti dalle macchine: «Se i giovani sono disoccupati, canalizzeranno in modo malsano le loro energie, ciò è parte del problema che fomenta la radicalizzazione e il terrorismo».
Dall’altro lato, però, le nuove tecnologie «possono aiutare a combattere i cambiamenti climatici e a salvaguardare la sicurezza alimentare». Spetta ai governi trovare il giusto equilibrio, secondo Obama.
 L’ex presidente ha anche affermato il suo impegno a «formare la prossima generazione di leader» per «creare una rete efficiente di attivisti globali» sul fronte ambiente-cibo.
Il futuro è dei giovani, ha ribadito, un concetto che può essere riassunto in questa frase di Obama: «Young people can take it to the next level».

Leave a Reply

SHARE