Cia: “Agricoltura paga effetti pandemia. PNRR garantisca ripresa e competitività”

Produzione -3,2%, agriturismo -60,8%. Serve politica di crescita e aiuti a settori più danneggiati.

L’agricoltura nel 2020 ha pagato gli effetti drammatici della pandemia. In misura minore sulla produzione, che si è ridotta in volume del 3,2%. Forte l’impatto sulle attività secondarie come l’agriturismo, che è crollato in un anno del 60,8% in volume, o le attività di sistemazione di parchi e giardini (-25%). Il florovivaismo ha perso l’8,4% con il blocco quasi ininterrotto delle cerimonie. Così Cia-Agricoltori Italiani in merito al report dell’Istat sull’andamento dell’economia agricola nel 2020.

“Ecco perché – secondo Cia – è ora necessaria una politica di crescita coraggiosa che riconosca definitivamente nei fatti, il valore del comparto agricolo e agroalimentare. L’agricoltura italiana chiede, dunque, di essere messa nelle condizioni per poter contribuire al rimbalzo atteso nei prossimi mesi, anche grazie alle connessioni con l’industria alimentare e il settore turistico su cui si attendono interventi mirati e consistenti, determinanti alla ripartenza dell’horeca su cui poggiano le sorti del comparto vitivinicolo e l’incremento delle produzioni agricole tutte”.

Dal Recovery, Cia si attende l’estensione delle misure strategiche Industria 4.0 anche al settore agricolo. L’obiettivo è garantirne la competitività, mettendo il comparto al riparo. Per esempio si pensa a misure ad hoc sulla gestione del rischio, dai danni divenuti ormai ciclici e strutturali, determinati da fenomeni climatici.

“I dati Istat – ribadisce Cia – rinnovano l’urgenza di decreti attuativi che siano realmente in linea con gli obiettivi del piano Transizione 4.0. Serve un chiaro processo innovativo che passi per la blockchain e l’ammodernamento delle infrastrutture fisiche e digitali. A questo si aggiunge il rinnovo del parco macchine, una migliore movimentazione delle merci e la non più rinviabile digitalizzazione del sistema burocratico. Lo sviluppo sostenibile richiesto da Green Deal Ue non può mettere al margine l’agricoltura che ne è l’evidente protagonista ed è pronta a esserlo se può disporre di liquidità e incentivi a investire”.

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