Cari amici gourmet, in cucina il lusso è il tempo

di letizia ceriani

«Lavoro sui social dal 2011 e di rospi ne ho ingoiati, ma non sopporto di essere presa come pretesto per insultare intere categorie di persone». È una pletora «disgustosa» quella formata dai leoni da tastiera che hanno farcito di insulti le box dei commenti al post della blogger. L’argomentazione della risposta non è affatto timida, è semplice e ben articolata; il succo? Abbiamo perso un po’ tutti il contatto con la realtà. E come darle torto.

Noi che dall’iPhone spulciamo siti Internet per scegliere il prossimo locale trendy in cui lasciare quei 50-60 euro a testa per due piattini in condivisione e una bottiglia con sovrapprezzo; noi che organizziamo nelle nostre case in affitto milanesi cene luculliane a base di gamberi crudi di Mazara del Vallo, acciughe del Mar Cantabrico e burro zangolato a mano a 35 euro al chilo; noi che prendiamo ogni festività, religiosa e non, come pretesto per brindare e mangiare e brindare e postare, sempre a caccia di like; noi che disponiamo del tempo.

C’è chi quando va a fare la spesa deve far quadrare i conti per sfamare la propria famiglia. Per qualcuno i 20 centesimi risparmiati sulle (tanto denigrate) scatolette di tonno fanno la differenza. Il fattore tempo, questo grande sconosciuto che governa desiderio e necessità. E in questa condizione non c’è ignoranza, semmai consapevolezza del giusto peso delle cose.

Sta scritto nel Qoèlet: «per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo». C’è un tempo per l’ozio e un tempo per il lavoro, un tempo per il godimento e un tempo per il sacrificio.

E c’è un tempo per tornare alla realtà, autentica e senza fronzoli, come la pasta al tonno il sabato a pranzo, buonissima perché fatta con amore.

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Letizia Ceriani

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