Assobibe: -25% il consumo di bibite in 9 anni

In Italia si bevono sempre meno bibite analcoliche. Secondo lo studio commissionato a Trade Lab da Assobibe, l’associazione di Confindustria delle imprese che producono e vendono bevande analcoliche, i volumi di vendita sono calati del 25% dal 2009, e l’Italia si attesta al penultimo posto in Europa per consumi pro-capite di bibite gassate.

 

 

Con 80 aziende e 100 stabilimenti distribuiti in tutta la Penisola, concentrati soprattutto nelle regioni settentrionali – Nord Ovest (42%), Nord Est (28%), Sud e Isole (16%) e Centro (11%) – il comparto occupa in Italia 80mila persone. Ogni posto di lavoro diretto nelle aziende di produzione ha generato 14 posti di lavoro indiretti: 3 nella filiera a monte e 11 in quella a valle.

 

 

“La produzione e vendita di bevande analcoliche in Italia genera un valore complessivo, diretto e indiretto, di 4,9 miliardi di euro, pari allo 0,29% del Pil nazionale e contribuisce alle casse dello Stato per 2,3 miliardi di euro di entrate fiscali e contributive – afferma David Dabiankov, direttore generale di Assobibe -. Nonostante la forte contrazione dei consumi, le aziende hanno comunque continuato a fare investimenti in innovazione, rafforzando l’impatto economico e sociale di attività importanti tanto per l’economia locale che nazionale”.

 

 

Dei 4,9 miliardi di euro di valore aggiunto, 800 milioni sono generati dalle imprese di produzione, 1,1 miliardi dalle aziende che forniscono materie prime al settore e 3 miliardi provengono dalle fasi di commercializzazioni di prodotti finiti. Per ogni euro di valore aggiunto generato dalle imprese di produzione, si genera un equivalente di 5,4 euro lungo la filiera. Il valore dei consumi ammonta a 7,43 miliardi di euro.

 

Le sole aziende produttrici contribuiscono all’entrate dello Stato con 182 milioni di euro, che derivano da imposte e contributi sul reddito da lavoro e da impresa.

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