Al via la prima edizione di Chianti Classico: Exploring a unique way of living
Si è conclusa la prima edizione di Chianti Classico: exploring a unique way of living, la due giorni organizzata da Dievole nel suo resort a Vagliagli (Siena) con l’obiettivo di creare dei momenti di confronto e riflessione su questo territorio e le sue peculiarità, in un percorso che partendo dal vino ha toccato anche altri grandi temi, come il turismo, la ristorazione, la sostenibilità. “In questa tre giorni abbiamo cercato di evidenziare i valori di questo territorio unico facendo un’operazione di analisi scevra da qualsiasi nostalgia, ma per raccontare come la fedeltà ad una storia importante possa proiettarsi verso il futuro continuando a puntare sulla qualità sia di quello che produciamo ma soprattutto di quello che siamo” così commenta Stefano Capurso, Direttore Generale di ABFV Italia, di cui Dievole è parte.
Durante le tre tavole rotonde è emerso il concetto di un paesaggio intellettivo che non parla solo di vino ma regala un’idea di vita, una dimensione dell’anima in cui poter costruire percorsi personali e imprenditoriali legati a valori atavici ma sempre nuovi. Un patrimonio immenso di cui si è molto parlato ma che suggerisce sempre nuovi approcci consapevoli che i risultati saranno inaspettati ma importanti e fiduciosi che il metodo sia efficace perché non vuole essere autoreferenziale. Attraverso la testimonianza di alcuni dei protagonisti che hanno reso grande questo territorio, si è voluto raccontare l’enorme giacimento di passioni che sottende ad un modello di ospitalità imitato a livello internazionale, ascoltando la voce e le case histories di grandi nomi chiantigiani. Tre gli appuntamenti che hanno fatto da guida lungo un percorso di approfondimento delle virtù di persone e luoghi che negli ultimi cinquant’anni hanno segnato la storia dei vini italiani e non solo.
La prima tavola rotonda dedicata a “Wine & Hospitality: la cultura del vino e l’arte dell’ospitalità” vedeva tra gli ospiti, oltre allo stesso Stefano Capurso per Dievole, protagonisti di prim’ordine come Filippo Mazzei del Castello di Fonterutoli, Laura Bianchi del Castello di Monsanto, Marco Pallanti del Castello di Ama e Filippo Giabbani Responsabile per la Regione Toscana di investimenti internazionali, moderati da Filippo Bartolotta. Due gli elementi emersi da questo confronto: innanzitutto un concetto di ospitalità unico. Altrettanto importante è la bellezza e l’importanza storica delle tenute e del patrimonio immobiliare. L’esperienza del Castello di Ama, ad esempio, che unisce il vino all’arte ma anche lo sforzo continuo del Castello di Fonterutoli che lavora incessantemente per mantenere e salvaguardare questa armonia, sottolineano fortemente che le attività fondanti di questo territorio, il vino e la bellezza, affondano le loro radici nel passato ma con una costante e strenua propensione verso il futuro. “
Nella seconda tavola rotonda “Food & Future: la cucina tra tradizione e sostenibilità” i partecipanti, Gaetano Trovato Chef due stelle Michelin dell’Arnolfo, Mirco Vigni de l’Osteria Le Logge, Monika Filipinska del Ristorante Novecento interno al Dievole Wine Resort e Alessandro Ercolani del Castello di Spalterna moderati dal giornalista Leonardo Romanelli, concordano tutti nel sostenere che la qualità è pensiero e in questo caso un pensiero sostenibile “per natura”. E cucinare qui oggi più che mai è una sfida che guarda al futuro per far sì che la cucina del Chianti Classico continui ad essere quella cucina genuina e pura che permetta alle persone di vivere veramente la Toscana più autentica. Allo stesso tempo l’obiettivo è quello di crescere trovando un equilibrio sempre più forte con l’innovazione e le mode del momento senza però perdere la propria natura.
La terza tavola rotonda “Experience: una destinazione per riconnettersi con la terra, la mente e il corpo” racconta di un lato forse inedito del Chianti Classico quello di essere un luogo deputato alla riconquista del benessere psicofisico. I rappresentanti di questo segmento scelti sono stati Giancarlo Brocci Patron dell’Eroica e poi Daniele Tognaccini, fondatore di Milan Lab e ideatore del programma ANTS, insieme a Marco Bonifazi specialista in Medicina dello Sport all’Università di Siena moderati da uno dei giornalisti più appassionati dello sport italiano Marino Bartoletti. Ciò che Brocci ha fatto con la sua Eroica è davvero “eroico” per questo territorio perché ha capovolto una presunta scala di valori su cui si baserebbe il benessere. E dopo l’Eroica, un modo 2.0 di vivere questa riconnessione è rappresentato da ANTS, Activity Nature Training Sense, un percorso rigenerativo che il team di Tognaccini ha portato a Dievole.
Tutto questo è il Chianti Classico way of living che si è cercato di indagare in questo evento, il cui successo pone già le basi per la nuova edizione, “perché il nostro obiettivo è davvero quello di raccontare ciò che vuol dire vivere in questo luogo, e lo vogliamo fare coinvolgendo il territorio e i suoi attori” spiega Stefano Capurso.