A cena da Sandrina. Il concetto di ristoro di 142

di letizia ceriani

Da 142 Restaurant, ristorante milanese a due passi da Porta Genova, il pesce è freschissimo e l’accoglienza un mantra di vita. Dal banco alla tavola, due anime, divise tra sala – dove aleggia la saggezza di Sandra Ciciriello, coltivata nel mercato ittico lombardo – e cucina, «creativa, tradizionale e qualitativa», condivisa dagli chef Nello Barbieri e Chiara Orrù.

Informalità, contemporaneità e personalità si riflettono anche negli ambienti, progettati da Giorgia Longoni.

Nel 2019, poco prima della pandemia, Sandra – in arte “Sandrina” – dà il via a un nuovo progetto, poco impostato, molto creativo e a tutto tondo. Dalla colazione alla cena, 142 Restaurant propone un’idea originale di convivialità e di comfort che rivive negli sfogliati golosi delle prime ore del mattino, nelle uova e nei bun del mezzogiorno e nella proposta più complessa del momento serale.

I piatti – signature sempre in carta e altri settimanali – ricercati ma schietti, attirano nuovi clienti e richiamano quelli più assidui. La materia prima di qualità viene esaltata da pochi ingredienti ma coraggiosi. Cenare da 142 è una montagna russa di sapori, i tratti in piano più sobri lasciano spazio a portate grintose e immersive. La grande passione della padrona di casa per il mondo del vino si riflette in una cantina corposa, per nulla scontata e molto sparkling.

Il pescato è la grande passione della brigata di 142, a partire dalle ostriche della Bretagna, servite settimanalmente in diverse versioni. Per noi, ostrica Gillardeau, acqua di menta kumquat e mela.

Consiglio di iniziare omaggiando Lucio Fontana con acciughe su tela, pane caldo e burro chiarificato con timbro della casa. A seguire, un’altra esaltazione del crudo di mare, con le tartare di cernia, spuma ghiacciata al cetriolo, cetriolo marinato e spuma di mare.

Tra i “mai più senza” il piatto “Ten-taco-li”; polpo carnoso intensificato da una mayo all’acqua di cottura da avvolgere in una mini-tortilla di mais. Goduria pura.

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Letizia Ceriani

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