In Trentino uno chef cerca personale…ma con certi standard

*a cena con diritto

È di questi giorni la notizia della pubblicazione, su un noto social network, di un’offerta lavorativa da parte di uno chef avente ad oggetto la ricerca di personale di cucina per un hotel in Trentino. Fin qui nulla di strano… senonché da tale offerta venivano escluse persone in funzione del loro orientamento politico, sessuale o con dipendenze.

Si potrebbe pensare a uno scherzo, ma è realmente accaduto, al punto che la piattaforma ha subito rimosso il post e il profilo. Ciò nonostante, l’annuncio ha continuato a circolare in rete scatenando una tempesta mediatica e sui social che hanno indotto lo chef a cercare di giustificarsi.

Resta il fatto che tale annuncio, per pubblicità e contenuto, è contrario alla legge visto che nel nostro ordinamento si applica il principio secondo cui, sia in fase di selezione del personale che in costanza del rapporto di lavoro, è vietata ogni forma di  discriminazione per genere, disabilità, razza, orientamento sessuale, politico e religioso, così come previsto dallo Statuto dei Lavoratori, dal D.Lgs. 216/2003 e dal Codice delle Pari Opportunità (D.Lgs. 198/2006), la cui inosservanza può essere fonte di responsabilità civile e penale (per esempio per il reato di discriminazione razziale ex art. 604-bis cp).

*di alessandro klun

Letizia Ceriani

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