Gruppo Bauli: «Guardiamo ai prossimi cent’anni»

di letizia ceriani

È una storia di famiglia, di pasticceria e di artigianalità quella che rivive nelle pieghe degli oltre cent’anni del gruppo Bauli. Da una piccola pasticceria a Verona, oggi Bauli, con 1.300 dipendenti, 6 stabilimenti produttivi in Italia e uno in India, e sedi ramificate in tutto il mondo, è un’indiscussa istituzione nel panorama dolciario made in Italy. Ma l’ambizione del gruppo non si ferma.

Il biennio 2024-2025 sta vedendo una serie di iniziative volte a rilanciare i brand del colosso veronese con l’obiettivo di espandersi ulteriormente e raggiungere un miliardo di euro di fatturato entro il 2030. Come? «La nostra strategia è molto chiara – risponde Marco Trezzi (nella foto), chief R&D officer del Gruppo Bauli – ed è basata su tre direttrici: la diversificazione e l’innovazione delle categorie di prodotto, nuovi canali di vendita e il rafforzamento della presenza nei mercati esteri chiave». A latere, alcune iniziative a monte della filiera, come quella, nata dalla collaborazione con Cast Alimenti, che ha portato alla nascita della Bauli Patisserie Academy al cui interno si forma un team di pasticceri con il compito di creare nuovi prodotti e prospettive.

Il programma di espansione viene supportato da un investimento di circa 82 milioni di euro che ha lo scopo di riposizionare i marchi storici, dando a Bauli il ruolo di capogruppo, ottimizzando l’offerta e andando a includere anche alcuni prodotti iconici, e riposizionando Motta – acquisita da Bauli nel 2010 – come brand premium del gruppo.

Il team di Ricerca e Sviluppo sta già lavorando alle novità, racconta Trezzi, recuperando la tradizione per renderla durabile nel tempo. Potrebbe sembrare un ossimoro ma non lo è. «Conserviamo gelosamente questo metodo e di volta in volta lo rinfreschiamo». Il metodo ha un nome, si chiama Futura, ed è l’ingrediente speciale dei prodotti di Bauli, un lievito a doppia lievitazione naturale di 40 ore senza additivi o conservanti.

Vecchio e nuovo si intersecano nel nuovo progetto di brand architecture di Bauli che si muove con una sola vocazione: creare valore per il consumatore.

L’intervista di MAG a Marco Trezzi, chief R&D officer del gruppo Bauli.

Bauli è una realtà più che consolidata: nel 2023 il fatturato è stato di 634 milioni di euro. Quali sono gli obiettivi di crescita per i prossimi anni?

Nel 2022 abbiamo festeggiato i nostri primi cento anni e adesso guardiamo ai prossimi cento. Il piano è quello di arrivare al miliardo di euro di fatturato e, per farlo, abbiamo tre strade davanti. La prima riguarda le categorie di prodotto. Bauli è un’azienda nata nel mondo dei prodotti da forno e ha acquisito altri marchi che continuano ad operare in quella categoria, ma è venuto il momento di guardare al futuro e alle novità. Nella stessa direzione va l’espansione geografica. Bauli esporta in molti Paesi esteri, ma la vocazione non è tanto quella di esportare i prodotti quanto di comprendere i consumatori e le preferenze del Paese di destinazione, adattando l’offerta. Lo stiamo facendo in India, dove la nostra consociata produce prevalentemente croissant e girelle. Qui non abbiamo fatto altro che utilizzare un prodotto della nostra tradizione, il croissant, adattando il gusto alle preferenze dei consumatori indiani, anche con combinazioni di gusti che per noi in Italia non funzionerebbero.

Continua a leggere l’intervista e scarica la tua copia di MAG.

Letizia Ceriani

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