Pasticceria Panarello, la dinastia del dolce compie 135 anni
Dal pandolce al cannoncino, nel 2020 il brand ligure di pasticceria Panarello, alla quarta generazione, punta sull’internazionalizzazione: dagli Stati Uniti al Medio Oriente.
di francesca corradi
Nato a nel 1885, il marchio di pasticceria Panarello sbarca a Milano negli anni Trenta, città da cui inizia l’ascesa nella settore della pasticceria. In 135 anni, ha saputo adottare moderne strategie aziendali in armonia con i valori familiari.
La realtà, alla quarta generazione, ha raggiunto i 13,5 milioni di euro di fatturato, di questi oltre il 65% nei 13 negozi monomarca. A contraddistinguere il percorso di crescita della realtà dolciaria è la capacità d’innovare.
L’ingresso nel mercato dei dolci confezionati, negli anni Settanta, segna la svolta del brand consacrata tre anni fa con l’avvio di un percorso di digitalizzazione. La realtà imprenditoriale italiana, Best practice brand storico al Save the Brand 2019 grazie all’investimento in ricerca e sviluppo e all’estensione della gamma delle linee tradizionali e dei prodotti gluten free, ha deciso di puntare sull’export e su nuove aperture.
Con 120 dipendenti, due stabilimenti di produzione del prodotto confezionato, di cui uno convertito nel 2014 a produzione interamente gluten free, Panarello nel 2019 è arrivata a produrre circa 800 tonnellate di prodotto, di cui un quarto artigianale.
«La coerenza, nel tempo, delle ricette storiche è ciò che contraddistingue fortemente l’azienda e ha reso sostenibile il valore dell’artigianalità. Sono ricette basate su principi di selezione delle migliori materie prime, tra questi il lievito madre, lo stesso dal 1885», commenta Chiara Carrara (nella foto sotto), marketing manager di Panarello.
Panarello ha «un business sano e sostenibile con ricavi pari a circa 13,5 milioni di euro, di cui più del 65% registrato nei 13 negozi monomarca», afferma la professionista.
I punti vendita di proprietà, per il momento, sono tutti al Nord e si dividono tra due regioni: la Liguria e la Lombardia. Ci sono cinque punti vendita a Genova, sei a Milano e due in riviera di Levante, a Rapallo e Chiavari.
Mentre i prodotti artigianali, sfornati quotidianamente, sono dedicati esclusivamente alle pasticcerie di proprietà, quelli confezionati si trovano nei canali della distribuzione moderna, principalmente nel Nord Italia. «I prodotti Panarello riescono ad andare anche oltre confine in negozi specializzati e, con la linea di prodotti senza glutine, in tutta Italia attraverso un partner nel canale farmaceutico», sottolinea Carrara.
L’azienda ha vissuto un ulteriore slancio nel 2017…
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