Il Capriccio gourmet del Lago di Garda

di francesca corradi

La ristorazione gardesana è sempre più apprezzata. E nell’olimpo svetta il ristorante Capriccio, stellato dal 1999, e situato nel comune bresciano di Manerba del Garda, paese dal panorama mozzafiato.

La regia dell’indirizzo gourmet è nelle mani di mamma e figlia: Giuliana Germiniasi e Francesca Tassi. La prima in cucina e la seconda in sala, entrambe autodidatte come la nonna, offrono una cucina mediterranea rivisitata in un ambiente intimo e accogliente e con un servizio attento e curato. La terrazza con vista è il vero plus del locale e, al piano di sopra, c’è il loro bistrot Sacro et Profano.

 

Il Capriccio, da 50 anni sulle scene della ristorazione, è riuscito ad essere sempre un passo avanti e sfidare i gardesani portando il pesce di mare, la loro specialità, sul lago. Nessun piatto è modaiolo o furbo, la chef infatti porta in tavola ricette goduriose, che le piacciono: lo si percepisce fin dal primo boccone. In carta, dal 1965, si possono trovare anche la storica parmigiana e lo spaghetto all’astice.

Il pasto è iniziato con delle ottime polpette di calamaro al nero di seppia e il richiestissimo polpo su crema di patate. L’impronta di Germiniasi si sente nitidamente negli spaghetti alla chitarra lavanda e rosmarino. Dal sapore persistente e allo stesso tempo delicato, esaltato perfettamente da un calice di Roero Arneis della cantina di Matteo Correggia. È nello scenografico “Il mare incontra il lago” –  pescato d’amo con olive del Garda all’ascolana e zafferano, complice la vicinanza a Polpenazze conosciuta per questa spezia –  che si riassume la filosofia del Capriccio.

 

Nei dolci, invece, ho sentito la marcia in più di Germiniasi, la vera ciliegina sulla torta per un pranzo fuori porta e in grande stile.

Perfetto, come fine pasto, un cocktail a base di bitter marchigiano.

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