Si chiama Mùl l’idea “folle” di Altùris

Sono stati presentati in un’anteprima milanese, in abbinamento ai piatti dello chef Daniel Canzian, i due nuovi vini friulani Altùris di Marco e Massimo Zorzettig il cui lancio ufficiale è programmato nel corso della edizione 2018 di Vinitaly.

Nelle osterie friulane c’era un tempo in cui nessun oste si sarebbe stupito a sentirsi ordinare un taj (un calice) di Mùl con una parte di vino rosso e una parte di vino bianco. Una tradizione intimamente connessa a un territorio da sempre vocato all’allevamento della vite e al ruolo che il vino aveva nel quotidiano della gente.

Una tradizione tuttavia ragionata perché chi ordinava un taj di Mùl lo faceva per mitigare la forza e la tannicità del rosso con la morbidezza e le note floreali del bianco. Dalla storicità di questo blend nel calice è nata “l’idea folle” di Marco Zorzettig, titolare di Altùris, l’azienda vitivinicola che conduce con il fratello Massimo (la produzione annua si aggira intorno alle 200 mila bottiglie. L’export vale il 40% dei volumi con Germania, Svizzera e Cina tra le principali destinazioni).

I due sono gli attuali eredi di una famiglia che da tre generazioni lavora e vive tra i filari, hanno respirato il profumo dei mosti dall’infanzia e dall’infanzia hanno ascoltato vecchie storie e imparato antichi rituali come quelli, appunto, del taj di vino rosso e di vino bianco.

Così “l’idea folle” è stata quella di riprodurre la vecchia usanza del mùl direttamente nella bottiglia ed è così che sono nati quest’anno i due Mùl, “mulo” in italiano perché come il mulo hanno “genitori” diversi ma anche perché il mulo è l’animale simbolo per antonomasia dei lavori agricoli e del corpo degli alpini, entrambi storici elementi costitutivi del Dna friulano.

Red Mùl, è un incontro tra il Merlot e il Sauvignon. Le uve sono raccolte e vinificate separatamente. Il Sauvignon viene pressato sofficemente e il mosto ottenuto viene decantato staticamente a freddo. Fermentazione e affinamento “surlies” avvengono in botti di cemento vetrificato a temperatura controllata. Il Merlot dopo una delicata diraspatura viene sottoposto a pigiatura. Il mosto così ottenuto viene lasciato fermentare sulle bucce a temperatura controllata con frequenti rimontaggi al fine di estrarre colore e aromi. Dato corso alla svinatura l’affinamento continua per circa un anno e mezzo in botti di legno di ciliegio da 2500 litri. Dopo l’assemblaggio il vino viene imbottigliato e presentato sul mercato in primavera a circa un anno e mezzo dalla vendemmia.

White Mùl, invece, arriva dall’incontro tra Chardonnay e Cabernet Sauvignon. Le uve sono raccolte e vinificate separatamente. Lo Chardonnay dopo una leggera sovramaturazione in pianta viene pressato sofficemente e il mosto ottenuto viene decantato staticamente a freddo. Fermentazione e affinamento “sur lies” avvengono in botti di cemento vetrificato a temperatura controllata. Il Cabernet Sauvignon invece viene diraspato delicatamente e pigiato. Il mosto così ottenuto viene lasciato fermentare sulle bucce a temperatura controllata con frequenti rimontaggi. Dato corso alla svinatura l’affinamento continua per circa un anno e mezzo in tonneaux da 500 litri. Dopo l’assemblaggio il vino viene imbottigliato e presentato sul mercato a circa un anno e mezzo dalla vendemmia.

I due Mùl sono prodotti in edizione limitata (questa prima edizione ha visto imbottigliate 10.000 bottiglie circa per varietà). Nella primavera 2018 è uscita l’annata 2016. Saranno distribuiti in tutta Europa con l’aiuto della rete commerciale di Altùris.

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