Buonocore: «Vi racconto l’evoluzione di Langosteria»

Quando si dice Langosteria, il primo pensiero va all’eccellenza del pesce servito nei locali di fine dining che portano questa insegna. Ma il gruppo di ristorazione fondato a Milano nel 2007 da Enrico Buonocore (nella foto) è molto altro.

Oggi è una holding che gestisce quattro ristoranti (tre a Milano e uno a Paraggi) e ha in programma nuove aperture: la prossima, come foodcommunity.it è in grado di anticipare, è prevista a dicembre sulla terrazza del Super G Mountain Lodge di Courmayeur, dove sorgerà un Fish Bar.

Il fatturato atteso per il 2017, decimo anniversario di Langosteria, è di 18 milioni di euro, in crescita a doppia cifra in tutti i locali del gruppo.

CENTRALITÀ DELLA PERSONA

Al di là dei numeri, ciò che distingue l’imprenditore Buonocore (ed è probabilmente il segreto del suo successo) è la sua cultura del cliente che va di pari passo con quella del dipendente: 135 persone lavorano oggi per Langosteria, il cui valore principale è la squadra.

Quest’ultima, motivata dal punto di vista economico e contrattuale, dà il massimo per dare ai clienti la migliore accoglienza possibile.

«Ciò si traduce in un’apposita policy interna, con un codice etico focalizzato sulla centralità della persona», spiega Buonocore a MAG. «Dal 1 febbraio 2018, inoltre, tutti i dipendenti avranno un contratto collettivo realizzato ad hoc per Langosteria insieme al sindacato, che comprende premi e bonus legati al raggiungimento degli obiettivi».

L’imprenditore classe 1976, che ha iniziato a lavorare come operaio in fabbrica a Corsico, parla di Langosteria come «una società di persone fondata sul riscatto sociale», i cui dipendenti «hanno fame di tirarsi fuori dalla mischia e avere una posizione professionale importante per permettersi di vivere economicamente con maggiore libertà». Se da un lato «sono già stati accantonati 400mila euro per i premi di fine anno», dall’altro Buonocore si aspetta in cambio dai suoi dipendenti «il massimo impegno quotidiano».

CRESCITA CONTINUA

Da luglio 2017, Langosteria Holding ha i suoi nuovi uffici in via Lecce a Milano. Nella struttura di tre piani è presente anche un laboratorio di ricerca e sviluppo (Langosteria Lab).

Coi restaurant manager e gli executive chef dei vari locali, c’è un controllo e un confronto quotidiano per analizzare i dati, garantire la standardizzazione dei processi e fornire il massimo del servizio.

Dalla prima Langosteria di via Savona, negli scorsi anni sono stati aperti il bistrot di via Bobbio, il Langosteria Cafè nella centrale Galleria del Corso e (a maggio 2017) Langosteria Paraggi, tra Santa Margherita Ligure e Portofino.

A Courmayeur, invece, la formula non sarà quella del ristorante, ma quella del Fish Bar già sperimentata con successo in occasione di Expo 2015.

Accanto a ostriche e aragoste, ci saranno le bollicine di Cantine Ferrari, con cui Langosteria condivide la stessa idea di “Italian style experience” attorno al cibo.

Da fine novembre, c’è anche un libro (Rivoluzione Langosteria) che racconta l’avventura di Buonocore iniziata nel 2007.

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