Le donne al comando nella cucina italiana
di Gabriele Perrone
La parola francese «chef», con cui siamo abituati a chiamare i cuochi, significa «capo». L’insieme delle persone che lavorano in una cucina, in gergo, è la «brigata». Partendo da queste due parole si capisce come storicamente nei ristoranti si sia imposto un sistema gerarchico basato sui gradi, simile a quello militare, che ha favorito il genere maschile nell’esercizio della professione.
Per rendere l’idea del divario, oggi le chef stellate in Italia sono solo 45 contro i 298 uomini premiati dalla guida Michelin 2017, anche se rappresentano buona parte delle cuoche stellate nel mondo (134).
Ma nel nostro Paese ci sono donne chef e imprenditrici che hanno dimostrato di saper gestire business di successo e che, pur non avendo la stessa visibilità dei colleghi uomini, valorizzano alla pari la gastronomia tricolore.
MAG e foodcommunity.it hanno individuato i profili di 10 donne chef di diverse età ed esperienze, che rappresentano l’alta cucina italiana al femminile in chiave passata, presente e futura.
ANNIE FÉOLDE
Francese di nascita, ma italiana di adozione, Annie Féolde (nella foto) ha contribuito in maniera determinante alla valorizzazione dell’alta gastronomia nel nostro Paese.
Nel 1972 iniziò a cucinare “stuzzichini” per accompagnare i vini del partner Giorgio Pinchiorri nella celebre Enoteca di Firenze.
Nonostante un incendio che devastò il locale, presto l’Enoteca Pinchiorri è diventata un punto di riferimento della ristorazione mondiale grazie alle capacità di Annie Féolde. Dal 1993, anno in cui ottenne le tre stelle Michelin, Féolde è riconosciuta a livello internazionale come “la diva della cucina” e oggi sovrintende il menù dell’executive chef Riccardo Monco.
Recentemente Féolde ha ricevuto la Légion d’Honneur, l’onorificenza più alta della Repubblica francese, «per i meriti straordinari conseguiti nei suoi 44 anni di carriera» in quanto «figura chiave nel panorama enogastronomico di entrambe le nazioni».
NADIA SANTINI
La storia della cucina “in rosa” si identifica nella figura di Nadia Santini, prima donna italiana a conquistare tre stelle Michelin nel 1996 e migliore chef donna del mondo nel 2013 per The World’s 50 Best Restaurants.
Insieme al marito Antonio, Nadia Santini ha portato il ristorante Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mantova) in cima alle classifiche delle mete gourmet mondiali.
Negli anni i Santini sono diventati una delle più grandi famiglie della cucina italiana di tradizione, fortemente impegnata nella valorizzazione dei prodotti del territorio.
Oggi il ristorante-relais Dal Pescatore è l’emblema della perfetta gestione familiare e dell’ospitalità italiana.
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