Il vino di domani è donna e bio. I cavalli di battaglia delle Donne Del Vino

Il rispetto dell’ambiente sta diventando un prerequisito anche tra i viticoltori: il 51% ha la certificazione BIO e, negli ultimi tre anni, il 33% preferisce ricorrere a vetri leggeri e più sostenibili, stanno cambiando i combustili di utilizzo. Il convegno del 13 settembre organizzato dall’Associazione Le Donne del Vino e dal Comune di Firenze metterà a tema i progetti per i vini di domani.

Nel capoluogo toscano, a Palazzo Vecchio, si terrà l’incontro dal titolo “Vino, sostenibilità ed energia”, in occasione della rassegna promossa dall’Associazione, in attesa del G20-Agricoltura.

La presidente dell’Associazione Donatella Cinelli Colombini ha commentato: «Incrociando i dati è quindi emerso un approccio alla sostenibilità a 360°, dal vigneto al confezionamento del prodotto finito sia per le aziende biologiche che convenzionali: il 51% ha la certificazione BIO o sta per ottenerla. Il 33% usa bottiglie leggere (sotto i 500 grammi per i vini fermi e gli 830 grammi per gli spumanti) sull’intera gamma e il 40% su almeno la metà dei vini».

La crescita della sensibilità è evidente nel 20% che ha introdotto il vetro leggero sui vini fini negli ultimi 3 anni. Altro dato incoraggiante è la reazione positiva, di fronte a questa scelta, del 37% degli importatori esteri e soprattutto in Canada e Scandinavia. Se consideriamo che il 40% dei rispondenti esporta oltre la metà del suo vino si tratta di un dato decisamente incoraggiante. Meno buona la risposta dei buyer italiani che per il 28% hanno reagito negativamente con solo il 14% (sale al 16% per gli enotecari) che hanno approvato la decisione su bottiglie più “ambientaliste” ma meno appariscenti. Infine uno sguardo sui combustibili più usati: nell’ordine sono metano 35,7%, GPL 25,5% e gasolio 13,3%.

Ad aprire l’incontro l’Assessore all’Ambiente del Comune di Firenze Cecilia Del Re in veste di padrona di casa. Il progetto sul vetro leggero è stato ideato Paola Rastelli, sommelier e Donna del Vino e si è sviluppato con un sondaggio a cui hanno risposto 108 donne produttrici che mira a fotografare la situazione attuale e ad accrescere la sensibilità sul peso delle bottiglie visto che la produzione di ogni chilogrammo di vetro equivale a un’emissione di 2,7 chilogrammi di CO2.

SHARE