Compagnia del vino, il volume d’affari cresce del 12%
Si tratta di una delle più importanti aziende di distribuzione vini italiane che rappresenta famiglie del settore selezionate per storia, qualità e rappresentatività del territorio di produzione.
Dopo la riapertura di bar e ristoranti, il mondo del vino insieme al canale horeca cerca di ripartire. I timidi segnali di ripresa trovano conferma nella testimonianza di Compagnia del Vino.
I dati rispetto all’anno precedente vanno considerati nel contesto irreale della totale chiusura che ha interessato il 2020. Si sono registrati attualmente un +80% in valore e un +50% in volumi.
Rispetto al 2019, Compagnia del Vino segna un +12% in valore, la percentuale di incremento è sempre positiva ma scende leggermente se consideriamo i volumi. Incidono nei primi sei mesi di vendite, l’uscita della nuova annata per il Sir Winston Churchill, l’etichetta di punta di Pol Roger, in marzo 2021, e l’attesissima annata 2016 del Brunello di Cupano, oltre che di etichette quali Lodovico e Biserno.
Pol Roger registra un + 60% sul 2019 (in valore) e un +50% in volumi. Percentuali che salgono per il nostro Récoltant Jean Pierre Marniquet che ha triplicato le performace rispetto al 2019.
Vendite raddoppiate anche per Cupano e in sostanziale crescita Tenuta di Biserno grazie anche all’Insoglio del Cinghiale che ha consolidato il proprio ruolo di vino simbolo della Toscana in tavola.
Soffre, per ovvii motivi legati alla sospensione dell’occasione di consumo, il prosecco che registra un -25% in Italia e non sarà facile da recuperare. Il dato è completamente diverso per l’estero dove contiamo entro maggio di riportare i consumi al 2019.
In generale si constata una crescita straordinaria per tutti i vini luxury, ultra e super premium (+50%), buona per i vini fino a 15 euro. Si evidenzia, invece, un calo per i vini sotto i 10 euro.
“Insomma, possiamo dire che con le riaperture del canale horeca c’è cauto ottimismo – dichiara Saverio Notari, presidente di Compagnia del Vino -. Un’ economia congelata in poche settimane non può riavviarsi con le stesse tempistiche, anche perché il danno è stato devastante, sotto il profilo umano, economico e psicologico. Sicuramente ora il morale di molti è alto […]. C’è davvero voglia di tornare a grandi passi verso una normalità tutta italiana dove a tavola non ci si siede solo per mangiare. È uno dei nostri palcoscenici preferiti e per troppo tempo ne siamo stati privati, ma i problemi rimangono: pochi i posti a sedere, molti gli esborsi per adattarsi alle normative di somministrazione, sempre alte le restrizioni, vaghi gli scenari di sostegno alle attività”.