Menù a sorpresa da Superficiale

di francesca corradi

Superficiale: curioso il nome del locale milanese al civico 1 di via Sansovino, una strada abbastanza defilata e tranquilla del quartiere Città Studi. Forse una provocazione? Sta di fatto che l’insegna è davvero interessante e lontana dalle logiche modaiole di cui è piena la città.

L’idea è dello chef toscano Cesare Marretti che ha voluto portare la sua cucina anche nel capoluogo lombardo in un ambiente un po’ vintage che spicca in originalità e gusto.
Il locale potrebbe essere il set di un film: oggetti di design, colori contrastanti, insomma uno scenario quasi onirico. Negli anni ’60, in effetti, ospitava un cinema a luci rosse e ha lasciato poi il posto a un negozio di carta da parati (ancora presente sulle pareti). Una cosa a cui faccio sempre attenzione in un ristorante sono le sedute e, con mia somma gioia, le poltrone di velluto di Superficiale, presenti all’esterno visto le norme anti Covid-19, sono davvero comode e “stilose”. La mise en place è essenziale, senza tovaglia ma con scenografiche ceramiche che addobbano il tutto.

Il format non è per tutti perché prevede solo un menù che definirei “bendato” – a scelta tra carne, pesce o vegetariane – dove non si può scegliere e non si può che fidarsi dello chef: agli indecisi come me toglie anche dall’impasse di scegliere. Tante però le sicurezze: mangiare bene, a sufficienza e senza avere sorprese sul conto e al giorno d’oggi non sono cose poi così scontate.

Tutti gli ingredienti sono stagionali e la qualità delle materie prime si sente fin dal primo boccone. La degustazione serale piace e convince. La semplicità vince sempre e ne sono la prova l’ottima soupe à l’oignon – benvenuto dello chef executive Sasha Mihic (nella foto) – e la prima portata a base di chateaubriand (ndr. taglio di carne bovina) accompagnata da una gustosissima melanzana di cui ho anche chiesto la ricetta. Al secondo piatto, a base di filetto di maialino, segue il carpaccio di vitello con mozzarella di bufala campana e mela: abbinamento inedito ma tanto apprezzato.

La cena si è conclusa con un dolce. Tre le sorprese tra cui un goloso tortino con cuore di cioccolato, da tempo non ne mangiavo uno così buono.

La carta dei vini è essenziale e con prezzi abbordabili. Ho accompagnato la cena con una bottiglia di Nebbiolo, Cascina Pellerino del 2019.

Prezzo: menù tre portate (vegetariano 30 euro e carne/pesce 35 euro).

Indirizzo: Via Sansovino, 1, 20133 Milano MI

Articolo estratto dal MAG 162.

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