Agricoltura 4.0: vale 540 milioni e registra +20%

Gli investimenti in agricoltura 4.0 ripartono nella seconda metà del 2020 portando il mercato sugli stessi ritmi di crescita pre-pandemia. Spesa trainata dall’agricoltura di precisione. Crescono mobile (+65%), piattaforme (+60%) e blockchain (+59%).

L’emergenza sanitaria ha messo fortemente sotto stress il settore agroalimentare italiano, diminuendo la disponibilità di manodopera, aumentando la pressione sulla logistica distributiva, riducendo le vendite nell’horeca e la fiducia dei consumatori. Queste difficoltà, soprattutto durante il primo lockdown, hanno rallentato anche il mercato dell’agricoltura 4.0. Il comparto, però, è ripartito di slancio nella seconda parte dell’anno, raggiungendo i 540 milioni di euro (circa il 4% del mercato globale). Inoltre, è stata registrata una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, in linea con l’andamento pre-pandemia.

Questi, in sintesi, sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano* e del Laboratorio RISE.

La spesa è trainata dalle soluzioni di agricoltura di precisione come i sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature e i macchinari connessi.

Sono 538 le soluzioni di agricoltura 4.0 disponibili per il settore agricolo in Italia (oltre 100 in più rispetto al 2019). Ben il 60% delle aziende agricole utilizza almeno una soluzione digitale e il 38% ne impiega due o più.

Solo il 3-4% della superficie agricola è però coltivata con strumenti 4.0, segno che il mercato deve ancora esprimere larga parte del suo potenziale.

Il digitale è sempre più presente anche nell’ambito della tracciabilità alimentare, con 157 soluzioni. Avanzano le tecnologie per la raccolta, la valorizzazione e la condivisione dei dati lungo la filiera, come le soluzioni mobile (+65% rispetto al 2019), l’analisi avanzata dei dati (+57%) e le piattaforme di elaborazione (+60%).

Continua la crescita della blockchain, presente nel 18% delle soluzioni di tracciabilità (+59%), anche se con un ritmo più lento rispetto al 2019.

L’agroalimentare è il terzo settore per numero di progetti pilota e operativi di blockchain a livello internazionale. Questi sono avviati dalle imprese per ragioni commerciali, migliorare l’efficienza della supply chain e per una maggiore sostenibilità ambientale o sociale.

 

“Il settore agroalimentare ha superato la prova della pandemia, mostrandosi dinamico e aperto all’innovazione, ben consapevole dei benefici che l’applicazione delle tecnologie digitali può apportare in termini di efficienza, competitività, sostenibilità della filiera – afferma Andrea Bacchetti (nella foto), direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood -. Nonostante questo, soltanto una piccola parte della superficie agricola è oggi coltivata con strumenti 4.0. Per sbloccare questo potenziale ancora inespresso sarà necessario lavorare sull’interoperabilità e l’interconnessione delle soluzioni, lo sviluppo di competenze specifiche e la valorizzazione e condivisione dei dati”.

“Le soluzioni digitali si stanno facendo largo nell’ambito della tracciabilità alimentare […] – afferma Chiara Corbo, direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood -. Accanto alle tecnologie più innovative come IoT, Mobile e Advanced Analytics, rimane però importante il peso delle soluzioni “tradizionali” […]. Nel prossimo futuro sarà fondamentale lavorare a soluzioni che, in un’ottica di “piattaforma”, siano adatte a sostenere lo scambio e la valorizzazione di dati tra gli attori […]”.

 

Il mercato italiano dell’Agricoltura 4.0 è trainato dai produttori di macchine agricole e ausiliari, responsabili del 73% del fatturato. Questi sono seguiti dai fornitori di soluzioni IT e tecnologie avanzate con una quota del 17%.

Sono 538 le soluzioni 4.0 dedicate alle coltivazioni in campo aperto. Di queste il 79% è stato pensato per aiutare le aziende agricole nella fase di coltivazione, il 45% durante la semina, il 35% nella raccolta e il 16% nella fase di pianificazione.

Le più numerose sono le soluzioni utilizzabili in diversi settori (61%). Fra gli strumenti applicabili a specifici comparti prevalgono, invece, quelli per l’ortofrutticolo (17%), il vitivinicolo (17%) e il cerealicolo (16%).

Oltre alle aziende agricole, anche le imprese della trasformazione alimentare sono aperte all’innovazione e alla sperimentazione di soluzioni 4.0.

Vengono utilizzate principalmente per rendere più efficienti i processi produttivi (52%), ridurre la distanza col consumatore (47%) e migliorare la gestione logistica e la tracciabilità (45%). L’85% del campione intende investire in strumenti 4.0 entro i prossimi tre anni, soprattutto in soluzioni mobile (54%), software gestionali per fornitori e magazzino (43%), data analytics (33%) e blockchain (18%).

La tracciabilità alimentare è uno degli ambiti in cui le aziende stanno maggiormente utilizzando il digitale.

SHARE