ThinkAbout raccoglie 150mila euro con il crowdfunding
ThinkAbout ha raccolto oltre 150mila euro nella sua prima campagna di crowdfunding.
Nata dall’idea di Andrea Briganti (nella foto) come Pmi impegnata nella lotta contro lo spreco alimentare, ThinkAbout aveva avviato in agosto la campagna sulla piattaforma BackToWork, e ha chiuso la raccolta superando l’obiettivo prefissato.
L’azienda propone un modello basato sulla piattaforma e-commerce NO.W! NO Waste, che mette in collegamento produttori di cibo e aziende. Questi si impegnano a sviluppare un progetto di Corporate Social Responsibility attraverso i loro dipendenti.
Sottoscrivendo un abbonamento annuale con ThinkAbout, le aziende offrono ai loro dipendenti l’opportunità di acquistare a prezzi scontati sull’e-commerce prodotti alimentari integri, che per difetti estetici della confezione, o per il ravvicinato termine minimo di conservazione, andrebbero altrimenti smaltiti.
«Se si considera che mediamente meno del 10% delle startup arriva ad avviare una campagna di crowdfunding, non possiamo che essere orgogliosi del risultato raggiunto – ha commentato Briganti – La nostra è un’azienda giovane, andata sul mercato a novembre 2020, e in questi mesi è riuscita a mettere in salvo dal macero oltre sei tonnellate di generi alimentari e a risparmiare quasi due tonnellate di emissioni di CO2». Ha poi aggiunto: «Il nostro sistema vuole incidere su quattro cause di spreco su cinque, coprendo oltre il 90% dei motivi di spreco alimentare e recuperando i prodotti prima che si disperdano nella filiera. Solo nel 2019 in Italia sono andati al macero oltre 5,5 milioni di tonnellate di generi alimentari, equivalenti a 15 miliardi di euro, quasi un punto percentuale del PIL. Circa 1/3 della produzione di beni alimentari non giunge fino alla nostra tavola perché viene gettato via, nonostante l’80% sia ancora cibo di ottima qualità».
La riduzione dello spreco alimentare è uno dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Secondo i dati di Waste Watcher 2020, negli ultimi dieci anni la sensibilità rispetto a questo tema è aumentata per il 64% degli italiani.
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