Tannico guarda alla Cina, opzione Borsa in due anni
Tannico, l’enoteca online italiana guarda al mercato cinese e punta al break even e alla Borsa nel giro di due anni.
Secondo quanto affermato dall’Ad Marco Magnocavallo (nella foto) a Radiocor, nel 2018 l’azienda del food-tech, che conta 12mila etichette di cui l’80% italiane, stima di chiudere con 15 milioni di fatturato e 1,4-1,5 milioni di perdita.
In generale, la crescita di Tannico sarà declinata secondo tre linee di business che includono l’investimento in Borsa e l’internaionalizzazione (lo testimonia la recente apertura al mercato europeo con un sito attivo in 15 Paesi). Break even e, conseguentemente, opzione Ipo, potrebbero spostarsi più in là nel tempo qualora l’azienda scegliesse di puntare sulla vendita retail attraverso negozi fisici: il primo esperimento è già in programma a Milano dove Tannico aprirà il primo wine bar nel 2019.
Negli scorsi mesi Tannico ha portato a termine un aumento di capitale da 2,5 milioni che ha fatto salire la raccolta di risorse del gruppo a otto milioni, come avevamo raccontato su foodcommunity.it (clicca qui). L’operazione, spiega Magnocavallo, ” è avvenuta perché ci interessava molto far entrare un imprenditore asiatico, la famiglia Pao di Hong Kong presente anche nelle catene alberghiere”, che ha sottoscritto oltre la meta’ del capitale. L’ingresso degli asiatici nel gruppo potrebbe fare da apripista per un futuro sbarco di Tannico in Cina.
Nel 2017 Tannico ha venduto e consegnato oltre un milione di bottiglie nel mondo e ha registrato un fatturato di circa 11 milioni di euro. Nel corso dei suoi cinque anni di vita, Tannico ha attirato anche investimenti dei fondi P101, Club Digitale, investitori privati come Carlo Gualandri, ovvero il fondatore di Virgilio, Stefano Saccardi, business development officerdel gruppo Campari e Matteo de Brabant, fondatore di Jakala.
Per il segmento di business BtoB, tra il 2016 e il 2017 l’azienda ha lanciato due nuovi servizi: Tannico Intelligence, la piattaforma di marketing analysis che permette di sviluppare report di settore oppure ad hoc per la singola azienda, e WinePlatform, che supporta le case vinicole sul piano tecnologico e logistico nella vendita dei propri prodotti.