Parte Meta Boost, il programma di Meta a supporto delle pmi green

In occasione dell’Earth Day parte in Italia “Meta Boost: Guide to Green”, il nuovo progetto promosso da Meta (nuova denominazione della società Facebook) in collaborazione con SME Climate Hub, Legambiente e Giovani Imprenditori Confcommercio.

Il progetto coinvolge in particolare i settori dell’hospitality, dell’agroalimentare e della ristorazione. L’offerta consiste in video training, risorse formative, una guida e un webinar gratuito con le migliori pratiche per portare la sostenibilità al centro dell’attività delle aziende.

L’obiettivo è sviluppare iniziative concrete per dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e azzerare le emissioni nette entro il 2050, puntando a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C.

«La sfida che stiamo affrontando sui cambiamenti climatici è globale e più urgente che mai – ha dichiarato Luca Colombo, country director di Meta in Italia – Meta vuole fare la sua parte e abbiamo fissato un obiettivo ambizioso per essere a zero emissioni di carbonio su tutta la nostra catena del valore entro il 2030. Ma sono convinto che, la nostra iniziativa di maggior impatto, sia la collaborazione con altri attori intorno a noi per sviluppare e condividere soluzioni sostenibili a questo problema, perché il cambiamento climatico è una sfida troppo grande da affrontare da soli. Siamo orgogliosi di lavorare con SME Climate Hub, Legambiente e Giovani Imprenditori Confcommercio in Italia per lanciare il nostro primo programma di sostenibilità per le piccole e medie imprese, con workshop, risorse e condivisione di esempi virtuosi. Noi crediamo, e abbiamo sempre creduto, che le pmi siano il cuore pulsante delle nostre economie, ma ora più che mai abbiamo bisogno che diventino anche il cuore pulsante di un futuro più sostenibile».

Le pmi rappresentano infatti il 99,7% delle aziende dell’UE; queste creano il 66% dell’occupazione totale, ma hanno un’impronta ecologica pari al 70% dell’inquinamento industriale. La svolta ecologica potrebbe avere un impatto importante sulle PMI, se si considera che il 77% delle persone nell’area EMEA valuta la sostenibilità di un brand prima di provarlo.

Il piano Meta

Affezionato al tema green, Meta sta lavorando per ridurre al minimo il proprio impatto ambientale. Sono in atto alcuni progetti di costruzione di data center e luoghi di lavoro sostenibili che utilizzano per tutte le proprie attività il 100% di energia da fonti rinnovabili; dal 2021, inoltre, ha raggiunto il traguardo “emissioni zero” per le proprie operazioni globali. Un obiettivo conseguito riducendo del 94% le proprie emissioni di gas serra negli ultimi 4 anni.

Meta sta, inoltre, sfruttando le proprie piattaforme per condividere informazioni sull’impatto dei cambiamenti climatici: attraverso il Centro sulle Scienze Climatiche su Facebook, mette in contatto le persone con le risorse di oltre 200 organizzazioni climatiche del mondo. Attraverso una specifica sezione mostra anche le emissioni di gas serra dei vari Stati rispetto agli impegni presi, rendendo le informazioni il più trasparenti possibili.

La svolta ecologica potrebbe avere, un impatto importante sulle PMI, soprattutto se si considera che oggi i consumatori sono sempre più attenti ai prodotti e ai servizi che acquistano. Il 77% delle persone nell’area EMEA considera la sostenibilità di un brand prima di provarlo e il 50% si dichiara disposto a pagare di più per un prodotto destinato a essere riutilizzato o riciclato.  Anche gli italiani sono attenti a questo tema: 9 persone su 10 sono consapevoli della gravità della situazione ambientale e il 32% delle famiglie negli acquisti alimentari considera la sostenibilità dei prodotti come principale driver di scelta . Inoltre, nel nostro Paese più di 900mila persone fanno parte di almeno uno dei quasi 12mila gruppi Facebook dedicati alla scoperta, alla protezione e alla valorizzazione dell’ambiente .

«Il futuro del nostro Pianeta è strettamente connesso alla sostenibilità delle azioni che scegliamo di intraprendere oggi: la transizione ecologica necessita di concretezza e, in questa sfida le piccole e medie imprese giocano un ruolo di primo piano, sia in termini di impatto sull’ambiente che di responsabilità verso i cittadini – ha dichiarato Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente – Rendere le imprese, in particolare quelle piccole e medie, consce delle misure e degli strumenti a loro disposizione per ridurre al minimo gli impatti diretti e indiretti delle loro attività è l’obiettivo di questo progetto, cui siamo lieti di dare il nostro apporto, forti di un’esperienza quarantennale in favore dell’ambiente. Dalla riduzione dei consumi energetici all’implementazione delle rinnovabili, i passi da potere compiere sono diversi, ma tutti essenziali a contrastare gli effetti di una crisi climatica che ci impone di dimezzare le emissioni climalteranti entro la fine del decennio».

FabioAdmin

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