Parigi, l’allarme terrorismo svuota i ristoranti stellati

Paura di nuovi attacchi terroristici, calo del turismo, sale deserte e bilanci in crisi. È questa la situazione dei ristoranti stellati di Parigi.
L’addio di Joel Robuchon alle cucine dell’hotel Le Grand Maison di Bordeaux, motivato proprio col calo delle prenotazioni causato dal clima di terrore post-attentati, aveva fatto capire che in Francia il vento stava girando contro il mondo dell’alta ristorazione.

La conferma è arrivata da altri due grandi chef: Yannick Allenò, alla guida del tristellato Pavillon Ledoyen, e il maestro Alain Ducasse (nella foto) i quali hanno lanciato l’allarme sulle pagine del New York Times.

Allenò, riguardo al forte calo di prenotazioni al suo ristorante, ha parlato di una vera e propria «catastrofe». Per questo ha deciso di introdurre un menù più economico, senza comunque ridurre la qualità dell’offerta, per attrarre clienti a pranzo. Ducasse ha invece rivelato che spesso il suo Le Cinq, all’interno del George V hotel, all’ora di pranzo serve solo un paio di tavoli da due persone.

Tanti altri ristoranti ospitati negli alberghi più esclusivi di Parigi si ritrovano (soprattutto durante la settimana) con le sale semi-vuote e i conti che non tornano più.

Oltre alla modifica dei prezzi e dei menù, l’unica soluzione per ristabilire l’equilibrio tra domanda e offerta sembra essere quella di far passare il tempo, sperando che non si verifichino altri attentati terroristici, come invece è accaduto negli ultimi anni.

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