Food&wine, il 90% degli acquisiti passa per gli occhi
L’intelligenza artificiale seleziona immagini, banner e gallerie in grado di intercettare i diversi target globali per età, gender e geografia.
“Il 90% di ciò che processiamo arriva dagli occhi e nel food&wine questo dato è ancora più determinante, a conferma del detto: mangiare con gli occhi”. Questo è quanto sottolinea Agnieszka Kolasinska product manager, Science di Kellify, capace di rivelare quali esperienze visive colpiscono maggiormente i sensi umani.
“Ancora di più tutto questo vale per il mondo food&wine. Gusto, olfatto, tatto e vista concorrono alla stimolazione affettiva rispetto alla scelta che operiamo. Tuttavia, l’incidenza visiva nella decisione di ciò che attrae magneticamente fin dal primo sguardo gioca un ruolo decisivo nel processo di decision-making. Vale quel 90% sopra citato”, ricorda Kolasinska.
“I brand sono in grado di sintonizzarsi con i propri utenti attraverso una orchestrazione automatizzata dei contenuti visuali […]. La scienza consente di scegliere tra i propri contenuti quali avranno le maggiori chances di successo. Intelligenza Artificiale e Computer Vision danno vita a un’esperienza su misura […]”, aggiunge Alice Schiavetti, brand building director di Kellify.
Questo approccio scientifico consente ai creativi di interrogare l’intelligenza artificiale immagine per immagine, prendendo decisioni per campagne social, out-of-home (OOH) e advertising in genere -la pubblicità di un grande vino, di un consorzio o di un brand di pasta potranno aumentare il proprio feeling con i passanti di una grande strada di Manhattan, tra gli spettatori di un evento sportivo in Cina o tra gli utenti di un social per NextGen- o integrando nei propri e-commerce di food&wine o nelle app di food delivery un “motore” in grado di orchestrare le migliori immagini in maniera automatizzata per allineare le gallerie con l’utente in procinto di fare “click”, con un incremento significativo delle conversioni e del carrello medio.