Niko Romito “on the road” con Legance

Niko Romito è pronto a spiccare il volo. Non verso le stelle (le ha già conquistate tutte e tre sulla guida Michelin), ma in direzione delle capitali mondiali della gastronomia. Pur restando molto legato al suo territorio col ristorante Reale a Castel di Sangro, lo chef abruzzese sta «lavorando a due grandi progetti con aperture sia in Italia sia all’estero», come lui stesso ha svelato a MAG senza entrare nei particolari.

Secondo quanto risulta a foodcommunity.it, nelle sue intenzioni c’è in primo luogo l’internazionalizzazione di Spazio, ristorantelaboratorio dove lavorano i ragazzi della Niko Romito Formazione, scuola creata dallo chef nel 2011. Dopo le tre attuali location di Spazio a Rivisondoli (in provincia de L’Aquila, nella vecchia sede del Reale), Roma (gestito dalla sorella Sabrina presso Eataly Ostiense) e Milano (al Mercato del Duomo di Autogrill), nel mirino ci sono grandi città come New York, Londra, Singapore e Hong Kong.

«L’idea è quella di aprire sei o sette bistrot nei prossimi cinque-sei anni con l’aiuto di investitori», spiega a MAG Marzio Ciani, senior counsel di Legance – Avvocati Associati, che segue Romito e racconta come «l’assistenza legale a uno chef vada al di là degli schemi classici, coinvolgendo lo studio nella cabina di regia con un ruolo più gestionale delle operazioni».

In secondo luogo Romito sta lavorando a un progetto nel campo dello street food, cercando di distinguersi dalla concorrenza con una proposta innovativa capace di avvicinare il maggior numero di persone affiancando ai prezzi più bassi un’alta qualità. Le prime città scelte per questa avventura sono Milano e Roma, ma non sono escluse altre iniziative all’estero.

Casadonna, investimento di 4,5 milioni

Romito ha alle spalle studi di economia e commercio, interrotti a pochi esami dalla laurea perché la malattia del padre ha reso necessaria la sua immediata presenza al ristorante di famiglia insieme alla sorella Cristiana.

«Le esperienze sia del liceo sia universitaria mi hanno aiutato sicuramente nello sviluppo del progetto imprenditoriale», afferma lo chef. Dopo la scomparsa del padre nel 2000, Romito ha portato avanti la gestione del Reale insieme a Cristiana. Dal 2011 ha spostato il locale da Rivisondoli a Castel di Sangro dove ha acquistato e ristrutturato il monastero cinquecentesco di Casadonna. Qui oggi, oltre al ristorante tristellato, si  trova anche un albergo. L’investimento complessivo per questa trasformazione – ha confermato lo chef a MAG – è stato di 4,5 milioni di euro.

Progetto nella ristorazione ospedaliera

Da autodidatta in cucina e studioso di economia, Romito ha quindi deciso di aprire una scuola di formazione in partnership con l’Università di Scienze Gastronomiche di
Pollenzo per dare agli studenti la possibilità di apprendere le nozioni fondamentali del mestiere e di metterle in pratica attraverso il lavoro a Spazio.

Lo chef sta lavorando anche a un altro progetto nel campo della social responsibility, senza obiettivi di profitto, che si chiama IN-Intelligenza Nutrizionale ed è stato presentato il 19 ottobre all’Università La Sapienza di Roma. «Si tratta di un protocollo interdisciplinare in collaborazione con La Sapienza, il gruppo GioService e l’ospedale Cristo Re, che rivoluziona completamente la ristorazione nosocomiale», racconta, «con potenziali di applicazione a tutta la ristorazione collettiva, dalle scuole, alle carceri alle mense aziendali».

L’obiettivo è quello di dare un “carattere” positivo al cibo degli ospedali e delle mense, solitamente visto in modo negativo, attraverso una standardizzazione dei processi, una formazione altamente specializzata e una cucina d’autore.

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