L’enogastronomia influenzerà le mete dei nostri viaggi

Il settore enogastronomico è diventato un fattore imprescindibile nella valutazione delle destinazioni delle nostre vacanze a livello mondiale e trova un importante supporto nella sempre più presente digitalizzazione.

Il turismo enogastronomico ricopre un ruolo fondamentale per uno sviluppo sostenibile del territorio: può stimolare la nascita di politiche e strategie destinate a salvaguardare le identità culinarie, rafforzare il processo di crescita e partecipazione della comunità e contribuire a creare nuovi posti di lavoro. Il ruolo delle nuove tecnologie nel turismo si traduce in piattaforme che facilitano il contatto tra produttore e utente finale, prima del viaggio, e lo fidelizzano, dopo il ritorno. Secondo Google Traveller Report il 95% dei viaggiatori inizia a pianificare la vacanza e le esperienze da svolgere ricercando informazioni sul web e il 40% legge le recensioni degli altri utenti prima di prenotare.

Questo è quanto emerso durante la quarta edizione dell’UNWTO World Forum on Gastronomy Tourism, il Forum Mondiale sul Turismo Enogastronomico, sostenuto dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, dal Governo della Tailandia e dal Basque Culinary Centre. All’incontro, che si è tenuto a Bangkok dal 30 maggio al 1 giugno, hanno partecipato gli addetti ai lavori, esponenti di governo ed esperti accademici di ben 52 Paesi, riunitisi per tracciare le sorti del turismo globale ed evidenziare il profondo legame tra turismo e agricoltura.

Per l’Italia l’incredibile patrimonio agroalimentare rappresenta un potente driver di promozione e commercializzazione del territorio.  Lo dimostrano i numeri delle recenti ricerche condotte da Ipsos per Enit, da Unioncamere – Sicamera e dal Censis che stimano per il Paese un giro d’affari complessivo di quasi 3 miliardi di euro, destinato ad aumentare nei prossimi anni, a doppia cifra, a livello globale.

Lo sa bene la Tailandia con la sua cucina thai , che ha le sue radici nell’agricoltura, fonte di sostentamento del Paese ancor prima dell’avvento del turismo. Ora il governo sta collegando i due settori con una serie di nuove iniziative a livello culinario. Lo scorso anno infatti è stata lanciata la prima Guida Michelin Bangkok, con tre ristoranti premiati da due stelle, 14 con una stella (tra cui lo chef italiano Amerigo Sesti, del celebre J’Aime) e 35 Bib Gourmand. Sulla stessa onda si colloca anche la Corea, negli ultimi anni il crescente interesse verso il Kimchi, il famoso piatto a base di cavolo fermentato, e la pasta di soia hanno creato particolare interesse verso le fattorie produttrici del Paese registrando un giro di persone di circa due milioni. Anche Singapore si difende bene e ha scelto come metodo di promozione Netflix, il tema della cultura e dei prodotti enogastronomici Peranakan sono stati inseriti nelle popolari serie televisive The Little Nyonya e viste da un pubblico di 86 milioni di cinesi.

Si riprenderà a discutere sul tema nelle prossime edizioni del Forum che si terranno nel 2019 a San Sebastian e nel 2020 nelle Fiandre.

Leave a Reply

SHARE