L’11% delle Pmi pronte per la Borsa fa parte del settore food

Elite, il programma ideato da Borsa Italiana nel 2012 per accelerare la crescita delle piccole e medie imprese e avvicinarle al mercato dei capitali, ha accolto 30 nuove aziende del nostro Paese.
Il progetto ha raggiunto così 389 società con un giro d’affari complessivo di 32 miliardi e oltre 130 mila dipendenti. Le sole aziende italiane entrate il 27 aprile in Elite hanno un fatturato di 2,8 miliardi di euro e oltre 12 mila dipendenti.
Tra queste, ben 15 fanno parte del comparto alimentare: da Fratelli Galloni a Feger, Ferrarini, La Fiammante, Ladisa, Mutti e Pastificio di Chiavenna.

«C’è una prevalenza di società del food & beverage, settore che non è molto presente in Borsa. È un vanto di Elite quello di riflettere la struttura dell’economia italiana», ha spiegatoLuca Peyrano, responsabile Primary markets continental Europe del London Stock Exchange Group.

Sommando le aziende di generi alimentari (9%) e quelle che producono bevande (2%) si arriva infatti all’11% del totale di Pmi che preparano la quotazione in Borsa provenienti dal settore food&beverage.
L’obiettivo di Elite è infatti quello di avvicinare le aziende più rappresentative dell’industria italiana alla comunità finanziaria.

«Il programma aiuta le aziende a crescere e internazionalizzarsi», ha spiegato Alberto Baban, presidente della Piccola Industria di Confindustria e fondatore di Tapì, attiva nella produzione di tappi e chiusure per il settore vinicolo e dei distillati, fra le prime 30 aziende entrate nel programma nel 2012.

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