Klaus: «Non abbiate paura del Ttip»

Negoziati segreti, paure per il cibo e la salute del futuro, sospetti incrociati e proteste. Sono queste le premesse che hanno portato al “congelamento” del Ttip, il trattato di libero scambio tra Europa e Stati Uniti per il commercio e gli investimenti. All’ultimo vertice dei ministri del Commercio dell’Unione europea a Bratislava i 28 Paesi membri sono arrivati divisi sul dossier (Germania e Francia contrarie, Italia favorevole) ed è stato chiarito come ormai sia irrealistico raggiungere un’intesa entro la fine del mandato di Barack Obama alla Casa Bianca.

Ma le trattative non si sono arenate per sempre. Il prossimo round di negoziati è previsto a ottobre e altri sono già in calendario nei mesi successivi, nonostante il crescente dissenso di cittadini e istituzioni nei confronti di un accordo che, per i contestatori, minaccia la nostra vita quotidiana. I critici sostengono che il Ttip sia un compromesso al ribasso per gli standard ambientali, della salute e della tutela dei consumatori perché farebbe entrare in Europa prodotti americani come la carne trattata con ormoni e cibi coltivati con organismi geneticamente modificati (Ogm), penalizzando le indicazioni geografiche protette dall’Ue come i prodotti italiani contraddistinti “Dop” e “Igp”.

Ma per l’avvocata Barbara Klaus dello studio Rödl & Partner (nella foto), esperta di diritto europeo e internazionale, specializzata nel diritto alimentare Ue e degli Stati membri, le proteste contro l’accordo sono «giuridicamente infondate» e il Ttip rappresenta invece un’opportunità positiva. I trattati bilaterali «sono diretti ad abolire i dazi e altre barriere tecniche che ostacolano il commercio», spiega Klaus. «Aumenterà la varietà dei prodotti offrendo una scelta più ampia, ci sarà più innovazione e i consumatori nell’Ue resteranno comunque tutelati dalla legislazione europea. Poi saranno loro a scegliere cosa comprare».

Così come la Comunità economica europea – ora Comunità europea – «ha portato benefici per i cittadini», l’accordo di libero scambio Usa-Ue «è la via del futuro» secondo l’avvocata, che vede nel Ttip un’opportunità di andare oltre agli accordi già esistenti, attraverso l’elaborazione di nuove normative concordate tra le autorità europee e americane e un maggiore scambio di esperienze e di informazioni tecniche e scientifiche.

Klaus ci tiene a precisare che giuridicamente la Commissione europea ha ricevuto un mandato ben preciso a negoziare con gli Stati Uniti e sul sito dell’istituzione c’è una spiegazione molto chiara del Ttip (http://ec.europa.eu/ trade/policy/in-focus/ttip/about-ttip/index_it.htm). Le preoccupazioni, sostiene l’avvocata, sono «basate su pregiudizi» di chi ne fa una questione etica ed emozionale. Ma dal punto di vista del diritto «tutti i prodotti che entrano oggi nell’Unione europea dovranno adeguarsi alle normative Ue applicabili anche in futuro». E la tutela dei consumatori continuerà: «Forse ci saranno più prodotti extraeuropei sul mercato dell’Ue, ma attraverso lo svolgimento di attività di controllo sarà garantito il rispetto delle pertinenti disposizioni, contrastando così, anche in futuro, ad esempio, le indicazioni ingannevoli».

PER CONTINUARE LA LETTURA SCARICA LA TUA COPIA GRATUITA DELL’ULTIMO NUMERO DI MAG

 

Leave a Reply

SHARE