Home restaurant. La sentenza del Tribunale di Pisa
*a cena con diritto
Gli home restaurant sono assimilabili alle tradizionali attività di ristorazione e, come tali, sono soggetti agli stessi obblighi normativi, inclusa la SCIA. Questo è quanto ha stabilito il Tribunale di Pisa con sentenza n. 492/2024 depositata lo scorso 8 aprile. Ricordiamo brevemente i fatti.
Il Comune di Montopoli in Valdarno aveva adottato nei confronti di un ristorante a domicilio ordinanza ingiunzione per aver svolto attività di somministrazione di alimenti e bevande al pubblico in assenza della necessaria SCIA.
A seguito del ricorso in opposizione promosso dall’homer, il giudice di pace di San Miniato con sentenza n. 139/2019 aveva annullato la sanzione applicata con tale provvedimento, affermando che in mancanza di prova del carattere di attività aperta al pubblico, la somministrazione dietro corrispettivo di alimenti e bevande in dimora privata non era soggetta all’obbligo di SCIA.
In sede di appello, il Tribunale di Pisa, in totale riforma di tale provvedimento, ha stabilito che sebbene l’attività di Home Restaurant presenti differenze quantitative (offerta saltuaria, rivolta a un minor numero di persone) rispetto ad un ristorante, i caratteri propri di tale attività (tra cui offerta al pubblico indistinto, esattamente come un pubblico esercizio, pagamento di un prezzo…..) la rendono equiparabile ad una somministrazione “tradizionale”, per cui sono da ritenersi idonei a consentirne l’assimilazione dal punto di vista normativo, nella fattispecie, attraverso la SCIA necessaria per l’avvio dell’attività.
Ciò tenuto conto della definizione che la vigente normativa offre di somministrazione di alimenti e bevande intendendosi per tale la vendita per il consumo sul posto “che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali dell’esercizio o in una superficie aperta al pubblico” (art. 1, Legge n. 287/1991):
Definizione, prosegue il Tribunale di Pisa, idonea a includere anche l’esercizio di home restaurant.
Sulla base di tali argomentazioni lo stesso Tribunale ha confermato l’ordinanza del citato Comune.
Ad analoghe conclusioni sulla qualificazione normativa dell’attività di home restaurant era giunto in precedenza anche il Consiglio di Stato (sentenza n. 02437/2023) ha ricompreso espressamente l’attività di Home Restaurant – nel caso di specie consistente nella gestione di un posto di ristoro e somministrazione di alimenti all’interno di un immobile privato e svolto nell’interesse dei soci di un’azienda agricola e di ulteriori clienti occasionali nel concetto di somministrazione di alimenti e bevande di cui all’art. 1 della Legge n. 287/1991.
*di alessandro klun