Giancarlo Perbellini, nuova “locanda” sul Lago di Garda
“Locanda Perbellini – Ai Beati” inaugura ai primi di maggio, sulle colline di Garda. Il format è il modello “Locanda”, che Giancarlo Perbellini sta replicando in varie parti d’Italia dopo Verona, Milano e la Sicilia, con l’obiettivo di farne fiorire di nuove nei prossimi anni, ma con un’ulteriore evoluzione nel concept.
A distanza di un anno dall’inaugurazione in Sicilia, Giancarlo Perbellini apre una locanda sul Lago di Garda, a pochi chilometri dalla sua città. Lo chef veneto ha rilevato lo storico locale del territorio, il ristorante “Ai beati”, sulle colline di Garda, per trasformarlo nella “Locanda Perbellini-Ai Beati”.
Perbellini seguirà la partenza per poi passare il timone al 33enne Marco Cicchelli, che entra come socio e si occuperà della conduzione del ristorante. È un modus operandi ormai consolidato quello dello chef scaligero che ama coinvolgere i suoi collaboratori nella gestione dei nuovi locali offrendo loro l’opportunità di diventare imprenditori. Un’altra costante è quella di puntare sui giovani: a coordinare la brigata in cucina sarà infatti il giovane chef veronese il 28enne Michele Bosco.
Per entrambi si tratta di un ritorno a fianco dello chef scaligero. Cicchelli, che ora rientra dopo un’esperienza di tre anni con gli Alajmo, ha lavorato con Perbellini a Isola Rizza ed è stato precedentemente il direttore al “Dopolavoro” (Isola delle Rose, a Venezia). Bosco invece ha lavorato nella cucina del ristorante “Al Capitan della Cittadella”, a Verona. In totale la brigata della “Locanda” di Garda sarà composta da sei cuochi e cinque addetti al servizio in sala.
La location, che si compone di quattro sale interne e di un ampio plateatico. L’inaugurazione è prevista ai primi di maggio, compatibilmente con le restrizioni anti-Covid.
A Garda lo chef proporrà un percorso caratterizzato da ricette regionali della tradizione italiana rivisitate in chiave contemporanea, secondo la sua personale visione. Piatti realizzati con ingredienti freschi, di altissima qualità, che si distinguono per gusto, impiattamento e leggerezza. E oltre ad alcuni must come la spuma di cipolle; il guanciale di vitello brasato con purè di patate e porri fritti non mancheranno accenni peculiari alla territorialità, come il lavarello con emulsione di sottobosco e piselli, e il luccio.
Gli ospiti potranno ordinare alla carta oppure scegliere il menù degustazione, e per chi ha particolari esigenze lo chef ha pensato a una proposta di piatti senza lattosio, glutine, carne e pesce. Il menù varierà per seguire la stagionalità dei prodotti. A completare l’offerta enogastronomica, la carta vini che si compone di una ricca selezione di etichette italiane tra bianchi e rossi, e di bollicine importanti.
Il ristorante resterà aperto tutto l’anno; e 7 giorni su 7 nei mesi estivi (da giugno a settembre).