Fiorentini: quattro generazioni tra innovazione e salute

Nel 1918 Leonildo Fiorentini apre una piccola bottega di vendita al dettaglio nel cuore di Torino. Appassionato di cibi etnici, ricerca alternative alimentari originali da proporre a un Paese che si rialzava dalla Grande Guerra: pane azzimo, cous cous, lavorazioni alternative dei cereali, cibi salutistici e macrobiotici…i «prodotti dal mondo». Un unico credo: italianizzare la novità.

Oggi Fiorentini detiene la leadership in un settore in continua espansione. Parliamo del mercato degli snack salutistici e dei sostitutivi del pane. La tappa più importante è segnata dagli anni ’90 che vedono l’inaugurazione di una nuova fase, quella della produzione. Le gallette di riso soffiato sono solo l’inizio: oggi la gamma di cereali spazia dal riso, alla quinoa, dal mais ai flavour più continentali. Sia chiaro: tutto è OGM free, gluten free, veganox e vade retro fritto!

Dal 2014 al 2019 l’azienda ha incrementato il fatturato, passando da 57 milioni di euro a 88. Il 20% del fatturato viene esportato in 55 Paesi e tra questi l’Inghilterra pare essere una grande aficionada.

Si intuisce che il periodo della pandemia è stato vissuto come un’occasione per ripensare creativamente al brand. Ri-concettualizzazione. E poi lavorare sul canale e-commerce e il nuovo stabilimento a impatto zero alle porte di Torino.  Da dove l’ispirazione? «La curiosità di nonno Leonildo», risponde con orgoglio Simona (in foto), Marketing & Sales Manager.

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di letizia ceriani

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