Esselunga verso la cessione: Cvc e Blackstone in prima fila

Tornano insistenti le voci sull’imminente cessione di Esselunga. Secondo Milano Finanza e altre fonti di stampa, il patron Bernardo Caprotti (nella foto) si sarebbe convinto a cedere il colosso della grande distribuzione.

L’imprenditore (91 anni a ottobre) dopo la lunga saga giudiziaria che ha impedito ai figli la successione alla guida del gruppo, sarebbe intenzionato a vendere una quota di Supermarkets italiani (la società che controlla Esselunga) a un soggetto in grado di garantirne lo sviluppo futuro.

Il consiglio di amministrazione ha dato mandato alla banca d’affari americana Citigroup per selezionare le manifestazioni d’interesse per la quota di controllo di Esselunga. Fonti vicine al dossier sottolineano come il mandato affidato alla banca Usa sia un gesto di correttezza nei confronti dei fondi interessati, ma non un vero e proprio incarico a vendere.

Come emerso negli ultimi mesi, in prima fila c’è il fondo di private equity americano Blackstone, che sarebbe interessato alla sola società operativa e non alla proprietà degli immobili. Un fattore che potrebbe rendere più complicata l’operazione.

Nella partita c’è anche il fondo inglese Cvc, che potrebbe invece presentare un’offerta per l’intero impero di Caprotti, mentre il colosso statunitense del retail Walmart (già vicino all’acquisto di Esselunga nel 2004) avrebbe ripreso in mano il dossier.

Sull’argomento è intervenuto anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: «Da italiano naturalmente mi piacerebbe che Esselunga rimanesse in mano a un imprenditore italiano, ma credo che il primo obiettivo sia salvaguardare questa impresa», ha detto. «L’Italia ha comunque interesse a portare sul suo territorio investitori internazionali, se vogliamo crescere in un mercato che è aperto e competitivo».

Esselunga fattura 7,3 miliardi di euro e ha un utile di quasi 300 milioni. La valutazione del business in vendita si aggira attorno ai 6 miliardi.

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