Esselunga, il controllo passa a moglie e figlia di Caprotti

Il controllo di Esselunga passa alla seconda moglie e alla figlia di Bernardo Caprotti. Stop alla procedura di vendita dell’azienda. Il nuovo presidente è il notaio Piergaetano Marchetti.

Sono queste le tre novità principali dopo l’apertura del testamento dell’imprenditore scomparso il 30 settembre.

Caprotti ha donato circa il 70% delle azioni della holding Supermarkets Italiani alla seconda consorte Giuliana Albera e alla figlia Marina Caprotti «in via tra loro congiunta».

Ai due figli di primo letto, Giuseppe e Violetta, il lascito testamentario è stato di circa il 15% ciascuno.

Riguardo alla cassaforte immobiliare, Caprotti ha donato un pacchetto del 55% della holding Villata Partecipazioni alla seconda coniuge e alla figlia Marina. A Giuseppe e Violetta, è andato il 22,5% a testa.

Stefano Tronconi, dello studio Pirola Pennuto Zei & Associati, è stato designato esecutore testamentario.

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, Caprotti avrebbe destinato metà dei risparmi alla segretaria di direzione Germana Chiodi, che aveva supportato anche moglie e figlia, e l’altra metà ai nipoti. Alcune opere d’arte, dei dipinti di grande valore, sarebbero stati donati al museo del Louvre.

Giuseppe Caprotti, all’uscita dello studio del notaio, ha detto: «Faremo di tutto per salvaguardare il gruppo Esselunga». La sorella Violetta avrebbe nominato quale avvocato Sergio Erede.

Il nuovo cda, integrato con la nomina del neo presidente notaio Marchetti, ha anche annunciato lo stop alla procedura di vendita, a cui erano interessati alcuni fondi di private equity stranieri come Cvc e Blackstone.

 

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