EcorNaturaSì sostiene l’agricoltura bio ed emette un bond da 10 milioni

EcorNaturaSì ha emesso un prestito obbligazionario da 10 milioni di euro per sostenere l’agricoltura biologica. Il progetto è nato in collaborazione con Banca Etica che svolgerà il ruolo di collocatore insieme
all’emittente.

Ad annunciarlo, il presidente Fabio Brescacin (nella foto): «Per anni si è dato per scontato che con il denaro si potesse accedere facilmente al cibo presente sugli scaffali dei supermercati, senza preoccuparsi di un sistema agricolo sempre più sofferente dal punto di vista economico, per il mancato riconoscimento di un giusto prezzo e sempre più dipendente da fertilizzanti chimici costosi e, visto il contesto internazionale, meno disponibili. Un sistema produttivo che ha provocato l’abbandono delle terre e la perdita di una vera cultura agricola, sostituita da una tecnica che non tiene conto della cura della fertilità naturale del suolo. Avremmo dovuto farlo prima, ma anche oggi abbiamo la possibilità di cambiare rotta».

Grano, frutta, verdura sono materie prime date spesso per scontate ma il cui approvvigionamento è ad oggi messo in discussione da una grave crisi internazionale e climatica. Occorre dunque pensare all’agricoltura come a un modello produttivo che valorizzi le terre fertili, gli agricoltori e le filiere corte.

Da questo presupposto, nasce il progetto innovativo per il bio di EcorNaturaSì. Nel concreto, il prestito
obbligazionario prevede un tasso di interesse netto del 3% annuo erogato in buoni spesa, per dar vita
all’idea che il denaro si trasformi in cibo ma, soprattutto, in progetti di sviluppo dell’agricoltura bio, tra i
principali alleati per la tutela dell’ambiente, per la lotta contro i cambiamenti climatici e per la sovranità
alimentare. Obiettivi, tra l’altro, in linea con il Green Deal europeo, in cui rientra la strategia Farm to fork
approvata dalla Commissione europea.
Il presidente Brescacin racconta come da più di trent’anni l’azienda promuova lo sviluppo del
settore biologico e biodinamico, con l’obiettivo di contribuire alla salute delle persone, a quella della Terra
e dell’ambiente, e aggiunge: «Noi viviamo di pane, non di denaro. Generare consapevolezza sull’importanza delle scelte che facciamo quando riempiamo il carrello della spesa è
per noi di EcorNaturaSì un impegno prioritario e anche l’obiettivo primario di questa iniziativa».

Le somme raccolte con il prestito saranno impiegate da EcorNaturaSì per supportare le
aziende agricole e le aziende di trasformazione nel migliorare le proprie strutture e fare investimenti a
medio termine. Una parte del prestito verrà destinata per la ricerca e per sostenere la formazione di
agricoltori, oltre ad accompagnare i più giovani a svolgere la propria attività nell’ambito dell’agricoltura
biologica. Non è previsto l’utilizzo della provvista derivante dal prestito per sopperire a esigenze finanziarie dell’emittente che renderà note le modalità di impiego delle somme raccolte con apposito
comunicato pubblicato trimestralmente sul proprio sito internet.

La collaborazione con Banca Etica fa sì che il titolo si possa sottoscrivere presso gli uffici di sottoscrizione NaturaSì indicati nel ‘rospetto, previo appuntamento, e presso tutte le filiali di Banca Etica nonché tramite i consulenti finanziari di Banca Etica.
Le obbligazioni hanno un valore nominale di 2500 euro cadauna e il prestito ha durata di quattro anni e incorporano il diritto al rimborso alla pari del capitale alla data di scadenza del prestito e
al pagamento degli interessi, nella misura del 4,054% lordo annuo, pari al 3% netto, che verranno
corrisposti unicamente in buoni spesa, da utilizzare presso la rete commerciale dell’emittente, ossia,
presso: tutti i negozi che espongono l’insegna NaturaSì.

NaturaSì è stata supportata per gli aspetti legali connessi all’operazione e alla predisposizione del
prospetto informativo dall’Avv. Gaia Sanzarello dello Studio Legale Maviglia & Partners. La realizzazione
del progetto è stata curata anche da Euronext Securities Milan (già Monte Titoli) che provvederà
alla dematerializzazione delle obbligazioni.

Letizia Ceriani

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