Consumi, calano gli acquisti alimentari. Anche i discount in frenata

Vendite alimentari in ritirata. Per la prima volta dall’inizio della pandemia gli italiani comprano meno cibo. Le cifre parlano di un calo del 5,5% in valore e di un -5,6% in volume per febbraio 2021 su febbraio 2020. Crollo degli ipermercati che vendono un 8% in meno e anche i discount segnano una flessione dell’1,5%, sempre sul periodo di riferimento.

“Una tendenza preoccupante – dice Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia – che bisogna leggere nella sua interezza, non è solo il saldo dell’effetto scorte che hanno gonfiato i consumi all’inizio della pandemia lo scorso anno, è l’aumento del food social gap”. Un fenomeno insidioso che allarga la frattura sociale fra chi può permettersi di acquistare prodotti di qualità e chi deve contrarre i consumi […].

“La differenza sta tutta fra chi non è stato toccato dalla crisi e ha mantenuto intatto il suo stipendio, e chi invece – pensiamo ai ristoratori, a chi lavora nel settore turistico – ha visto crollare, nell’incertezza della rincorsa ai dpcm, anche dell’80% il proprio fatturato” – dice ancora il consigliere delegato -.“Ora si concentrino i ristori su queste categorie che hanno pagato la crisi più cara di tutti, o il rischio è il dramma sociale”. Intanto nel nostro paese aumentano gli italiani in povertà assoluta: 5,6 milioni, un milione in più rispetto allo scorso anno”.

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