Dal G7 di Bergamo più tutela delle indicazioni geografiche
Oltre 30 rappresentanze di Indicazioni Geografiche internazionali provenienti da quattro continenti (Africa, Asia, America e Europa) hanno discusso e approvato la Dichiarazione di Bergamo, un documento attraverso il quale queste organizzazioni mondiali portavoce della salvaguardia agroalimentare territoriale hanno chiesto al G7 l’impegno di tutela delle produzioni locali.
La sottoscrizione è avvenuta a margine del convegno G7GI – Geographical Indication e ha visto la presenza di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Matteo Rossi, Presidente della Provincia di Bergamo, Gianni Fava, assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia e Andrea Olivero, viceministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
La Dichiarazione di Bergamo ha l’obiettivo di riconoscere il valore delle Ig in ambito agricolo, ambientale e commerciale, definendo anche gli strumenti per la lotta alla contraffazione, i piani per una produzione sostenibile e il rilancio dei negoziati per la tutela legale delle Ig.
I quattro punti chiave della Dichiarazione di Bergamo:
1) Creazione di un sistema multilaterale di protezione delle Ig efficace, semplice e trasparente per i produttori e i consumatori, sostenendo anche l’applicazione dell’Accordo di Lisbona del 1958 – rivisto con l’Atto di Ginevra del 2015 – per garantire una tutela multilivello alle Ig.
2) Miglioramento della trasparenza dell’internet governance con il coinvolgimento degli stakeholder per una efficace protezione delle Ig quale diritto di proprietà intellettuale, in particolare nella gestione da parte di Icann del sistema assegnazione dei nomi di dominio di primo e di secondo livello; nell’utilizzo dei nomi delle Ig nei portali di commercio elettronico e nei motori di ricerca.
3) Approfondimento delle ricerche e degli studi riguardo il positivo contributo delle Ig alla sostenibilità economica e ambientale e al cambiamento climatico.
4) Incremento delle risorse finanziarie per la cooperazione internazionale destinate al rafforzamento delle Ig attraverso modelli e sistemi di governance efficaci, nelle aree caratterizzate da sottosviluppo e conflitti, con il coinvolgimento diretto delle organizzazioni dei produttori dei Paesi più sviluppati.