Da Nebbia tra vezzi e avanguardismi

di letizia ceriani

In natura esistono sei tipi di nebbia, che si differenziano in base ai meccanismi di saturazione del vapore acqueo. A Milano di Nebbia ce n’è una sola e si addensa in Via Torricelli, tra le vie antiche e ciottolate della zona di Porta Ticinese, tra case di ringhiera, botteghe e vecchie gelaterie.

I fondatori si chiamano Federico Fiore, Mattia Grilli e Marco Marrone e, dopo svariate esperienze nel settore, danno vita al progetto nel 2019. La proposta da collocarsi all’interno di un concetto di ristorazione che guarda molto fuori dall’Italia e dove sostanze e tecniche intrecciano cucine tradizionali, visioni alternative e contaminate.

Il locale è giovane, il design minimale, i coperti, tanti, suddivisi in due grandi sale. Dal pranzo alla cena Nebbia accoglie con un menù che varia quasi settimanalmente. Chiusura il lunedì e il martedì.

Milanesissimo il mood, divenuto subito trend, attira autoctoni e turisti in cerca di atmosfere conviviali. Non fatevi spaventare dalla proposta grintosa; gli ingredienti giocano con accostamenti audaci di sapore rimanendo nei confini dell’armonia e della semplicità.

Si inizia molto bene con piatti da condividere. Si spazia dalle ostriche alla Dèesse Blanche (ostrica speciale coltivata in Normandia) e rabarbaro a una più “classica” battuta di fassona, tagliata grossa come da tradizione, capperi, limone e parmigiano. Consigliatissimi gli asparagi, guarniti con fave di stagione e una golosissima olandese al burro di nocciola. La scarpetta doverosa con l’ottimo pane home made servito tiepido. Tra i piatti firma di Nebbia i fegatini – belli anche da vedere – su pan brioche e golose cipolle caramellate.

Contemporanea la scelta di inserire parti notoriamente meno nobili dell’animale: per cui, carpaccio di cuore, sedano rapa e rucola, e lingua con salsa tonnata e capperi.

Carichi i primi, in linea con le vibes del momento: da assaggiare i tagliolini con fave, pecorino e guanciale o il risotto colorato da prezzemolo, seppie e aglio orsino.

Continua a leggere, scarica la tua copia di MAG.

Letizia Ceriani

SHARE