Copenaghen, capitale della cucina nordica…e del burro
di letizia ceriani
Con più stelle Michelin che Milano, Copenaghen – negli ultimi anni protagonista assoluta della classifica 50 Best Restaurants – crea occasioni enogastronomiche, facendosi veicolo autorevole del verbo della cucina new nordic, da ormai vent’anni ratio esplorativa per appassionati gourmet e curiosi da tutto il globo. È infatti il 2004 quando gli chef del celeberrimo Noma René Redzepi e Claus Meyer si incontrano per discutere e stilare i pilastri della nuova cucina nordica. La filosofia, che oggi ha raggiunto tutti gli angoli della Terra, ruota attorno ai concetti di purezza, semplicità e freschezza (della materia prima), poggiando sul perno delle tradizioni culinarie scandinave. Dunque, sì alle verdure, agli ortaggi, alle alghe, alle fermentazioni, a pesci e carni locali, a un’estetica minimal che incarna oggi un mantra universale.
Atterrati su suolo danese, a colpire è un senso di benessere e di leggerezza che riecheggia negli ambienti dei locali, delle strade, delle abitazioni. Aria tersa, sciami di gente riversati per le vie, nei locali all’aperto, nei dehors delle bakery che affollano gli spot cittadini, un’inconfondibile fragranza di burro e pane appena sfornato.
Dalla colazione alla cena, la città è satolla di proposte, tutte molto golose (e ad alto budget, va detto). Copenaghen è la capitale mondiale dei forni, e a buon diritto. Caffè, specialty ed espresso, e cappuccini sono eseguiti a regola d’arte, le brioches, a lunga lievitazione, sfogliate e glassate, sono, seppur con le debite differenze, sempre molto buone. Troviamo dai tipici cinnamon rolls, al croissant, al pain au chocolat, fino alla brioche svedese al cardamomo (spezia poco usata lungo lo Stivale, ma pregiata al pari di vaniglia e zafferano), che tiene insieme la dolcezza del dolce francese di nascita e la nota acidula della spezia. Tra gli indirizzi che abbiamo testato, Andersen & Maillard, buono ma un po’ canonico, Hart Bageri, top bakery dislocata in varie sedi, Collective Bakery, che fa croissant indimenticabili, e Lagkageuset, che, essendo una catena, non offre artigianalità ma pur sempre un buon livello.
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