Coldiretti: crollo delle vendite del 70% nelle zone terremotate
Coldiretti lancia l’allarme per l’economia territoriale dei 131 Comuni di Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo colpiti dal terremoto del 2016. A due anni dal sisma si registra un crollo del 70% delle vendite che sta mettendo in difficoltà 25mila aziende agricole.
Nel Centro Italia cc’è una significativa presenza di allevamenti con oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali, e un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono prodotti conosciuti a livello mondiale.
Bene per la lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp per cui si prevede una produzione attorno ai 3mila-4mila quintali, calo invece per il latte, intorno al 20%, per la chiusura delle stalle. Lenta ripresa anche per i 444 agriturismi che secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat operano nell’area .
“Per aiutare le aziende a risollevarsi è scattata in questi ultimi due anni una grande azione di solidarietà e aiuto con la consegna gratuita di 565.260 litri di gasolio alle aziende agricole così come mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e moduli abitativi – ricorda il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo -. Ma hanno avuto rilevanza anche le operazioni “adotta una mucca”, per dare ospitalità ad almeno 2mila pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle, e “dona un ballone” di fieno per garantire l’alimentazione del bestiame o la riscoperta dell’antica tradizione agropastorale della “paradura” con la quale i pastori sardi della Coldiretti hanno donato mille pecore ai loro colleghi umbri colpiti dalle scosse per risollevarne le sorti. In segno di riconoscenza le agnelle nate da queste pecore sono state appena restituite ad alcuni pastori sardi che hanno perso il proprio gregge. Senza dimenticare – conclude Moncalvo – i mercati degli agricoltori di Campagna Amica, nella Capitale e in tutta la Penisola, che continuano ad ospitare gli agricoltori terremotati e i loro prodotti rimasti senza sbocchi di mercato con oltre 60mila italiani che hanno assaggiato la “caciotta della solidarietà”, ottenuta con il latte raccolto dalle stalle terremotate di Norcia, Amatrice e Leonessa e il “cacio amico” fatto con il latte degli allevamenti marchigiani”.