Food policy, scende in campo Fondazione Cariplo
L’iniziativa di open innovation promossa dal hub di Fondazione Cariplo intende stimolare forme di innovazione sociale, tecnologica e organizzativa coinvolgendo settore privato, startupper, innovatori e ricercatori.
Martedì 5 febbraio è stato presentato Food Policy Hot Pot, un nuovo strumento per l’attuazione della food policy di Milano. Il progetto di Cariplo Factory è nato per sviluppare innovazione all’interno del sistema alimentare del capoluogo lombardo. Si tratta di un punto di incontro tra i bisogni delle aziende del sistema alimentare e le soluzioni delle startup innovative.
Durante la presentazione di Food Policy Hot Pot è stata lanciata la prima fase del progetto. Si inizia con il raccogliere le manifestazioni di interesse da parte di aziende e grandi player nel settore alimentare milanese relative ai loro fabbisogni di innovazione all’interno di specifiche aree – miglioramento della qualità dei prodotti agroalimentari, miglioramento del processo produttivo e trasformativo, miglioramento del processo di distribuzione dei prodotti agroalimentari e raccolta/gestione dei rifiuti – e l’impatto potenziale generato nell’ambito delle priorità della food policy.
Ad aprire la seconda fase ci sarà un workshop che coinvolgerà le aziende candidate, finalizzato alla definizione puntuale delle aree di scouting. A valle di questa attività, Cariplo Factory promuoverà un bando destinato a startup, piccole e medie imprese e ricercatori, per stimolare e abilitare lo sviluppo di soluzioni innovative e all’avanguardia in chiave sostenibile utili alle 10 aziende selezionate. Infine, a seguito dello scouting, sarà realizzato un match making day che consentirà alle aziende e realtà selezionate di entrare in contatto con startup e centri di ricerca in grado di fornire una o più soluzioni ai loro fabbisogni.
L’obiettivo ultimo del Food Policy Hot Pot è quello di abilitare processi innovativi risultati dall’incontro fra le cinque priorità della politica alimentare milanese – garantire l’accesso al cibo sano e l’acqua potabile sufficiente quale alimento primario per tutti, promuovere un sistema alimentare sostenibile, educare al cibo, ridurre gli sprechi, sostenere e promuovere la ricerca scientifica in campo agroalimentare –, le esigenze del mondo privato e la propositività di piccole e medie imprese, centri di ricerca e startup.
“Questa nuova realtà consentirà a molti giovani, grazie ai loro progetti d’impresa e alle loro innovative intuizioni, di confrontarsi con un settore come quello della food policy e dell’agroalimentare, oggi sempre più rilevante per l’economia della città e della nazione”, ha affermato l’Assessore alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani.
Durante la conferenza stampa è stato anche anticipato l’ingresso del Comune di Milano in Circular Economy 100, un programma di innovazione pre-competitivo creato dalla Fondazione Ellen MacArthur per facilitare lo sviluppo di nuove opportunità e una più rapida realizzazione di progetti di economia circolare. CE100 unisce in un’unica piattaforma multi-stakeholder tutti i soggetti interessati al tema della circular economy fra cui governi e città, istituzioni accademiche, innovatori emergenti e affiliati. Il programma nasce con l’obiettivo di condividere fra i membri del progetto conoscenze chiave nell’ambito dell’economia circolare.
“Siamo soddisfatti e orgogliosi di poter contribuire all’attuazione della food policy di Milano, dando concretezza e sostanza a una tematica centrale per il futuro delle città, che sia in linea con i desiderata e i bisogni della comunità e dei suoi cittadini, secondo l’approccio inclusivo e aperto proprio della ricerca e dell’innovazione responsabile” – ha dichiarato Carlo Mango, Consigliere Delegato di Cariplo Factory –. Food Policy Hot Pot è un progetto che punta a responsabilizzare gli attori locali con il supporto di tutto l’ecosistema dell’innovazione e che vuole favorire lo sviluppo di prodotti, beni e servizi a valore aggiunto, in grado di rispondere alle priorità della città in modo responsabile, sostenibile ed etico”.